12 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Governo | Verso il 2013

D'Alema: Il PD candidi Premier il suo leader

Il Presidente del Copasir: La riforma del voto eviti ammucchiate che non garantiscono la governabilità. La Grande coalizione è un'eccezione, spero ne usciremo. Monti figura non partisan, svolge bene il suo ruolo. Alfano in difficoltà per le tensioni nel Pdl

ROMA - «Un grande partito normalmente presenta il proprio leader come candidato a capo del governo, perché da noi si devono fare sempre cose strane?». Massimo D'Alema ha risposto così durante la registrazione di Rapporto Carelli su SkyTg24 a proposito della leadership del Pd alle prossime elezioni.
A proposito di alleanze però il presidente del Copasir non si è sbilanciato: «Non sappiamo ancora con quale legge elettorale voteremo - ha detto -. Io spero con un'altra legge perché questa ha difetti insostenibili: incoraggia ammucchiate elettorali che non riescono a garantire il governo del paese, ormai è così da venti anni, sarebbe il caso di non insistere».
D'Alema ha ribadito che il sistema migliore, a suo avviso, sarebbe il doppio turno ma visto che non incontra consensi: «Meglio un sistema tedesco, un proporzionale con sbarramento, con il quale i partiti si possono presentare con il loro simbolo e il loro programma».

La Grande coalizione è un'eccezione, spero ne usciremo - «Continuare con i governi di grande coalizione significherebbe che il paese è bloccato. Questo è un governo di emergenza, di eccezione e spero che il paese possa uscire dall'emergenza, non auspico il protrarsi di uno Stato di eccezione».
Il presidente del Copasir ammette che non si può pensare di riproporre il bipolarismo così com'era prima, che «serve una nuova legge elettorale» che bisogna «rinnovare la classe dirigente» ma ribadisce che il voto nel 2013 «è previsto dalla Costituzione e trovo allarmanti questi commenti, come se la democrazia fosse un peso di cui ci dobbiamo liberare: è un errore grave e segno di crisi. È compito dei partiti rinnovarsi ed essere convincenti».

Nessun tema è precluso, ma c'è il Parlamento - «Il governo deve fare il governo e occuparsi di tutti i problemi perciò non ha materie precluse, naturalmente è il Parlamento che poi approva le leggi, questa è la normalità della democrazia». Massimo D'Alema replica così a chi nel Pdl sostiene che Monti non debba occuparsi di temi come la Rai.
Secondo il presidente del Copasir, infatti, occuparsene «non vuol dire che le leggi le fa Monti, le leggi le fa il Parlamento, il governo può proporle e non ostacolarle - ha spiegato -. La legge per combattere la corruzione è stata promessa dal governo Berlusconi. La Rai è in crisi ed è un'azienda pubblica, un'emergenza di cui il governo deve occuparsi».

Monti figura non partisan, svolge bene il suo ruolo - «Monti è una figura non partisan per la sua storia e per il ruolo che svolge bene di uomo al di sopra delle parti».
Secondo il presidente del Copasir «la versione italiana della grande coalizione» ha richiesto che le forze politiche si affidassero ad una «persona al di sopra delle parti poiché non convivono facilmente».
Per D'Alema però il premier non intende candidarsi dopo il 2013: «Monti non si presenta perché è senatore a vita. Il presidente della Repubblica nominandolo lo ha sottratto alla contesa ma nulla vieta ad altri tecnici di questo governo di presentarsi alle elezioni».

Alfano in difficoltà per le tensioni nel Pdl - «Non credo che nessuno abbia l'interesse o la forza di mettere in discussione il governo Monti, ci sono schermaglie politiche che non ne mettono in discussione la stabilità». Massimo D'Alema ha spiegato così il rinvio del vertice di maggioranza con Mario Monti attribuendolo in particolare alle «difficoltà di Alfano per le tensioni nel suo partito».
«Rai e giustizia sono temi sensibili da vent'anni per Berlusconi - ha aggiunto il presidente del Copasir - e Berlusconi continua ad avere un ruolo predominante».
Secondo D'Alema però è giusto che il governo si occupi anche della legge contro la corruzione perché «ha a che fare con i problemi economici e finanziari» e, tornando sui rapporti nel Pdl, ha osservato come l'ex premier «continua ad esercitare un ruolo non positivo mentre Alfano dovrebbe avere la possibilità di svolgere il suo».