27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La «strana maggioranza» e le riforme

Governo: Cicchitto, priorità non cambiano: RAI e Giustizia in fondo

Il vertice non modifica l'ordine dell'agenda: La riforma dell'articolo 18 è in cima. Alfano: Sulla Giustizia rileviamo il paradosso Casini: L'agenda del vertice la decide Monti, no a bambinate. Bersani. Tremonti: Colbertista de noantri? Benvenuto a Monti

ROMA - «Deve esser chiaro che incontri di vertice a due, a tre, a quattro, non cambiano per noi né le priorità né l'agenda politico-programmatica». Lo ha affermato il capogruppo Pdl Camera Fabrizio Cicchitto, sottolineando che «quello che è inaccettabile e non sarà accettato è il cambio in corsa delle priorità politiche per pure esigenze polemiche e di tipo elettorale».

Prima l'articolo 18 - «La riforma del mercato del lavoro, compreso l'art. 18 - ha ribadito Cicchitto è fondamentale. L'agenda di Governo non può non avere questo impegno prioritario. La Rai e la giustizia vengono molto dopo. Infatti quanto alla Rai non è possibile cambiare la legge Gasparri, ma casomai essa va attuata. Quanto alla legge sulla corruzione essa deve essere concordata con noi senza inutili forzature, visto il testo del Senato, tenendo anche conto che, se si volesse fare i conti con il nodo giustizia nel suo complesso, allora i punti da affrontare dovrebbero essere molteplici e noi siamo comunque pronti ad affrontarli». E «se a qualcuno va scomoda questa agenda programmatica e, al fondo, lo stesso Governo Monti - ha ammonito - si assuma a viso aperto le sue responsabilità o, meglio, le sue irresponsabilità latenti».
«L'arroganza - ha detto ancora Cicchitto - è una cattiva consigliera, così come non si possono cambiare continuamente le carte in tavola: lo diciamo con franchezza a Bersani. Questo Governo è nato per una emergenza economica e per questo noi abbiamo fatto e stiamo facendo notevoli sacrifici sia dal punto di vista programmatico - del primo decreto non abbiamo condiviso il forte aumento della pressione fiscale - sia dal punto di vista politico, la divisione con la Lega. La missione del Governo sul piano economico è ben lungi dall'essere compiuta».

Alfano: Sulla Giustizia rileviamo il paradosso Bersani - «Per tre anni e mezzo abbiamo affrontato i temi della giustizia, dell'antimafia, della riforma della giustizia civile, abbiamo parlato della digitalizzazione del sistema giustizia, ed una serie di cose non sono ancora state approvate. Rileviamo il paradosso di un Bersani che per tre anni e mezzo ci ha detto che i problemi erano altri, e oggi che c'è un governo che si deve occupare di economia, il partito democratico, che dovrebbe essere il partito a tutela del lavoro e dei lavoratori vuole parlare di giustizia ed è particolarmente appassionato anche al tema Rai». Lo ha detto il segretario politico del Pdl Angelino Alfano rispondendo ai cronisti, ad Agrigento, dopo un incontro in Questura con il questore Giuseppe Bisogno e gli agenti che nel 2010 catturarono il boss Giuseppe Falsone.
«Siamo noi che parliamo di lavoro, accesso al credito di come gli imprenditori italiani possano essere sostenuti», ha proseguito Alfano. «Su questo porremo sempre l'attenzione, quando e se si dovesse parlare di giustizia, il nostro menù - ha sottolineo- è ampio. C'è il disegno di legge anticorruzione, a firma del governo Berlusconi, è mio; le intercettazioni; il giusto processo; la riforma costituzionale della giustizia; e la responsabilità civile dei magistrati. Ed è per questo che già giovedì ho proposto una sessione sulla giustizia».

Ferranti (Pd): Sulla Giustizia Alfano fa orecchie da mercante - «Alfano fa orecchie da mercante e continua con il disco rotto degli interessi delle toghe. Peccato che per noi parlare di giustizia non ha mai significato parlare di interessi particolari». Così la capogruppo democratica nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti ha replicato al segretario del Pdl a proposito della necessità di discutere di giustizia al prossimo vertice con Monti.
«Pensiamo al contrario che si debba intervenire sul sistema giudiziario per renderlo più efficiente e celere e permettere ai tribunali tempi certi di risposta. Anche sulla corruzione ha aggiunto Ferranti - siamo convinti che si debba fare un salto di qualità sia nelle prevenzione che nella repressione per impedire lo scippo di oltre 60 miliardi di euro all'anno denunciato dalla corte dei conti. Giustizia efficace e lotta alla corruzione sono entrambi elementi che influenzano il grado di credibilità del nostro paese all'estero. Peccato che Alfano faccia finta di non capirlo».

Tremonti: Colbertista de noantri? Benvenuto a Monti - L'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti dà il benvenuto a Mario Monti nel «club» dei colbertisti e, pur senza citare esplicitamente il premier, riprende una polemica economica a distanza intercorsa tra lui e Monti nei mesi scorsi.
«Un famoso professore mi definì colbertista de noantri su un grande giornale del Nord», ha detto Tremonti ad un convegno alla Pontificia università Lateranense in implicito riferimento ad un intervento che Monti fece sul Corriere della sera in merito alla vicenda Parmalat. «A quel professore che ora sta facendo un decreto legge sulle società strategiche - ha aggiunto Tremonti - dico: benvenuto nel club».

Bersani: Bene vertice a quattro in cui si parla di tutto - Pier Luigi Bersani si è detto «soddisfatto» per la decisione del governo di convocare un vertice dei leader della maggioranza nel quale «si possa parlare di tutto».
L'incontro tra Alfano, Bersani, Casini e Monti si terrà giovedì sera e il segretario del Pd ha ricordato: «Non è un mistero che abbiamo consigliato a Monti di procedere con gli incontri. Si era sparsa la voce di vertici bilaterali ma così si sarebbe ripartiti da zero nei rapporti e a noi non sembrava utile».

Donadi (Idv): Si legge Monti ma si scriverà Berlusconi - «L'Art. 18 sta diventando una vera e propria ossessione per il governo e per l'intera politica italiana. L'esecutivo è in fibrillazione, aumentano le polemiche tra i partiti che lo sostengono e Monti ha convocato un nuovo vertice, ma se non si parla di corruzione, se non si parla di pluralismo dell'informazione radiotelevisiva, se non si parla di sprechi nella pubblica amministrazione, sempre più si leggerà Monti, ma si scriverà Berlusconi». Lo ha affermato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.

Gasparri: L'agenda la fa il Parlamento - «L'agenda la fanno il Parlamento con le forze politiche ed il governo, lo ricordi Casini». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

Casini: L'agenda del vertice la decide Monti, no a bambinate - «L'agenda la fa il premier. Bambinate non le possiamo fare per il bene del paese». Lo ha affermato il leader Udc Pier Ferdinando Casini, rispondendo ai giornalisti sul nuovo vertice con i leader di maggioranza convocato dal premier Mario Monti per giovedì prossimo.
«Se qualcuno pensava che l'emergenza dopo tre mesi fosse superata non ha capito niente», ha aggiunto Casini.

Chiederò a Monti di rivedere l'IMU sull'agricoltura - Pier Ferdinando Casini chiederà al Presidente del Consiglio Mario Monti, in occasione del vertice di maggioranza giovedì prossimo, di «rivedere l'Imu sull'agricoltura». Lo ha detto lo stesso leader dell'Udc, intervenuto stamane ad un sit-in di protesta della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) di fronte a Montecitorio.
«L'Imu (Imposta immobiliare unica, ndr.) sull'agricoltura, in questi termini, ammazza l'agricoltura italiana, che è già la cenerentola dell'economia»..

Enrico Letta: Dieci giorni decisivi per Monti, vertice cruciale - «Cominciano dieci giorni decisivi per governo Monti, accordo sul lavoro e riforma del Porcellum». Lo ha scritto su Twitter il Vicesegretario del Pd Enrico Letta,sottolineando come il «vertice di giovedì sarà decisivo». «Non si torni indietro», è la sua esortazione.

Diliberto: Probabile un «salvacondotto» per Berlusconi - Secondo Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, è «probabile» che a Silvio Berlusconi sia stato offerto un salvacondotto giudiziario in cambio delle dimissioni da palazzo Chigi. Lo ha detto intervendo ad Agorà, su Rai 3. «Proprio salvacondotto - ha detto Diliberto - non si può dire, sarebbe una cosa enorme. Però, per andarsene dalla Presidenza del Consiglio e dal governo questo è probabile, è possibile. E' una cosa maliziosa ma probabile. Di questo - ha concluso - hanno parlato ai massimi livelli».