25 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Polemiche dopo le parole del Ministro

Sfiduciare Riccardi, i capigruppo del Pdl frenano

Lettera a Gasparri e Quagliariello da decine di Senatori. Riccardi: Non credo dover più parlare sul non parlato. Romani: La Lettera poteva essere evitata. Terzo Polo: Sfiducia al Ministro significa no al Governo. Matteoli: Condivido la richiesta di sfiducia

ROMA - Alcune decine di senatori del Pdl hanno indirizzato una lettera a capogruppo e vicecapogruppo del Pdl a palazzo Madama, per chiedere di sfiduciare il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi, che ieri era stato colto da alcuni cronisti a parlare di «schifo» per la politica, dopo lo stop al vertice di maggioranza arrivato dal segretario Pdl Angelino Alfano. Le notizie diffusesi al Senato parlano di 46 firme, ma il primo firmatario Nitto Palma, ex ministro della Giustizia, dice al telefono «a me sembravano di più, erano tutti i presenti meno cinque o sei, ma non ho fatto un conto preciso».
Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, tuttavia, Gasparri e Quagliariello «stanno cercando di trovare una soluzione» per frenare l'iniziativa dei loro colleghi.

Riccardi: Non credo dover più parlare sul non parlato - «Non credo di dover parlare di più sul non parlato». Così il ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, a Firenze, ai giornalisti che gli chiedono un ulteriore commento sul 'caso' scoppiato ieri sera tra lui e il segretario del Pdl, Angelino Alfano. «Quello che avevo da dire su questo, l'ho detto ieri in un comunicato». A chi gli chiede se si è sentito con Alfano, Riccardi precisa: «mi sono sentito con altri ministri su altri problemi, ma con Alfano ho un rapporto sereno, sincero da tempo».

Romani: La Lettera poteva essere evitata - «Non mi dissocio ma è un episodio che poteva essere evitato». Lo ha detto Paolo Romani, deputato Pdl, commentando al Tg3 l'iniziativa di 45 senatori del suo partito che hanno firmato una lettera in cui chiedono una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Integrazione, Andrea Riccardi, «reo» di avere definito «schifosa» la decisione di Angelino Alfano di disertare ieri il vertice di maggioranza con il premier Mario Monti.
«Le parole di Riccardi non sono state simpatiche - ha detto Romani - e non so quanto si possa parlare di fuorionda visto che in Transatlantico nulla è riservato. Bene fanno però i capigruppo a cercare di ricomporre».

Terzo Polo: Sfiducia a Riccardi significa no al Governo - «Leggiamo con sconcerto dell'iniziativa di 46 senatori del PdL per la presentazione di una mozione di sfiducia al ministro Andrea Riccardi. Vogliamo che sia chiaro ai colleghi che una eventuale sfiducia al Ministro Riccardi significherebbe per noi sfiducia al Governo Monti». Lo dichiarano in una nota i senatori del Terzo Polo Francesco Rutelli, Giampiero D'Alia e Mario Baldassarri.

Migliavacca: Il Pdl scarica le tensioni interne su Riccardi - «Il ministro Riccardi ha già avuto modo di chiarire il senso delle sue parole ma il Pdl cerca solo di scaricare su di lui il nervosismo che serpeggia al suo interno». Lo afferma il coordinatore della segreteria Pd, Maurizio Migliavacca, convinto che «il documento dei 46 parlamentari berlusconiani è solo uno sgradevole tentativo di sviare l'attenzione dall'incomprensibile scelta di Alfano di disertare il vertice con gli altri segretari e il presidente del Consiglio. Scelta che gli italiani hanno capito bene e che ora si cerca di nascondere in maniera inopportuna e maldestra», conclude Migliavacca.

Casoli: Su Riccardi decideremo insieme ai capigruppo - «Nonostante le dovute scuse pronunciate dal ministro Riccardi, la gravità delle sue parole non può essere liquidata come se nulla fosse. Si tratta tuttavia di un momento delicato nella vita della nazione, che richiede scelte ponderate. Come sempre accade di fronte a questioni così importanti, nel gruppo del PdL discuteremo e decideremo tutti insieme, e importante rilievo avranno le indicazioni che arriveranno dai capigruppo Gasparri e Quagliariello». Lo dichiara Francesco Casoli in una nota vicepresidente dei senatori del PdL.

Matteoli: Condivido la richiesta di sfiducia - «Condivido l'iniziativa dei colleghi senatori che chiedono di sfiduciare Riccardi. Invece di sparlare, il ministro avrebbe fatto meglio ad occuparsi più produttivamente, per esempio, dei nostri marò. Visto che gli facciamo schifo, Riccardi eviterebbe così, di prendersi pro quota i nostri ripetuti voti di fiducia che il governo chiede e che evidentemente non egli gradisce». Lo dichiara in una nota il senatore del Pdl Altero Matteoli.

Castagnetti: Strumentale sfiducia Riccardi, solidarietà - Pierluigi Castagnetti esprime solidarietà al ministro Andrea Riccardi. «C'è da rimanere senza parole - commenta l'esponente Pd, presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera - a leggere di una iniziativa di sfiducia individuale al Ministro Riccardi da parte di un gruppo di colleghi senatori del Pdl, soprattutto se si va con la memoria solo a pochissimi mesi fa quando ministri della Repubblica quasi tutti i giorni dileggiavano e insultavano una qualche figura istituzionale. E sorprende che l'idea sia venuta all'ultimo ministro di Grazia e Giustizia, persona di un'apprezzata cultura istituzionale».