29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Intervista al quotidiano online ilSussidiario.net

Riforme, Violante: Se si trova l'accordo si votano entro agosto

Il Senatore del PD: Non solo riduzione dei Parlamentari ma ampliare la base dell'elettorato. Alfano: E' ancora prematuro parlare di intesa. Schifani: La bozza è un'ottima premessa, pronti alla nostra parte. Ravetto: Va tenuto conto delle pari opportunità di genere

ROMA - «Se i partiti si accordano, si può iniziare entro marzo la discussione, per avere entro giugno il voto al Senato ed entro i primi di agosto il voto alla Camera». Lo ha detto Luciano Violante in un'intervista al quotidiano online ilSussidiario.net a proposito delle riforme istituzionali su cui sta lavorando insieme ai tecnici di Pdl e Terzo polo.
«Le dichiarazioni d'intenti sono positive - ha spiegato l'esponente del Pd -. Occorrerà vedere, nella pratica, cosa succede. I gruppi parlamentari e i partiti hanno dato mandato al governo di interessarsi delle questioni economico-finanziarie mentre il Parlamento si occuperà di quelle istituzionali».
Entrando nel merito delle proposte Violante ha parlato della riduzione del numero dei parlamentari: «La questione dei costi è del tutto marginale. Lavoriamo, anzitutto, sull'ottimizzazione della rappresentanza politica. Non solo diminuendo il numero dei parlamentari, ma anche correggendo l'elettorato attivo e passivo. Abbiamo previsto che i cittadini possano votare i propri rappresentanti sia alla Camera che al Senato a 18 anni (per il Senato servono 25 anni). E che possano essere eletti deputati a 21 anni (attualmente possono esserlo a 25) e senatori a 35 (ora è necessario averne 40). Ebbene: ampliare la base e ridurre il numero di deputati e senatori costruisce un rapporto migliore tra elettore ed eletto».

Alfano: E' ancora prematuro parlare di intesa - «È ancora prematuro parlare di intesa c'è, però, la volontà di procedere». Così il segretario del Popolo della libertà, Angelino Alfano, interpellato a Castellammare di Stabia in merito ai probabili passi in avanti compiuti dal Parlamento in tema di riforme. «L'Italia - ha aggiunto - ha bisogno di istituzioni più moderne perché serve che arrivino dalle istituzioni risposte rapide ed efficaci. Anche il tempo della crisi sottolinea l'urgenza di risposte efficaci».
«Proprio a tutto ciò - ha aggiunto - serve il percorso di riforme che abbiamo messo in cantiere. Parlare di intesa già realizzata è dire troppo, ma dire il giusto è - ha esplicitato il segretario del Pdl - affermare che la nostra volontà è riformare l'architettura dello Stato. Con questa architettura è - ha concluso - difficile governare il Paese».

Schifani: La bozza è un'ottima premessa, pronti alla nostra parte - Il presidente del Senato, Renato Schifani, considera «un'ottima premessa» la bozza di riforme istituzionali alla quale stanno lavorando cinque esperti incaricati dai partito che appoggiano il governo di Mario Monti e che potrebbe essere discussa a palazzo Madama prima del voto amministrativo di primavera. «E' un buon lavoro - ha aggiunto Schifani a margine di un convegno sull'internazionalizzazione delle imprese nella sede di Assolombarda - che registrerà spero grandi consensi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Sono certo che il Parlamento recepirà questa sfida, la farà propria, perché non possiamo perderla».

Ravetto: Va tenuto conto delle pari opportunità di genere - «Il dibattito aperto tra le forze politiche sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali non può e non deve prescindere dalla messa in opera del principio di uguaglianza e pari opportunità tra i generi. Non solo perché in gioco ci sono principi formalmente sanciti dall'articolo 51 della nostra costituzione ma soprattutto perché l'Italia e le donne italiane attendono da troppo tempo la concretizzazione di una sacrosanta battaglia di civiltà e giustizia». Lo ha affermato Laura Ravetto, responsabile propaganda del Pdl.
«I partiti - ha aggiunto - hanno responsabilmente e coraggiosamente raccolto la sfida del cambiamento, offerta, inaspettatamente, da questo scorcio di legislatura. Si abbia il coraggio di andare fino in fondo, introducendo un'equilibrata rappresentanza di genere nella futura legge elettorale».