Casini: Nessun rischio stallo, la maggioranza politica c'è
Il leader dell'UDC: Il lavoro è lungo, prima di archiviare la «formula Monti» pensarci bene. Al Governo do un voto buono, vediamo i prossimi passaggi. Della Vedova: In 100 giorni è tornata la credibilità. Bersani: Monti ci ha portati via dal baratro e rischio Grecia
BOLOGNA - Non c'è «assolutamente il rischio» di uno stallo del governo Monti. Ne è convinto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, per il quale in questo momento «c'è comunque una maggioranza politica: il Terzo polo, il Pd e il Pdl».
«È chiaro - ha spiegato da Bologna Casini - che non si può prescindere da nessuno dei contraenti, se si pensasse di fare una riforma con Pdl senza Pd o un'altra con Pd senza Pdl, a maggioranze variabili, sarebbe poco serio e minerebbe le fondamenta cui si basa questo governo». «Non sono scomparse le differenze - ha aggiunto - siamo diversi ma abbiamo fatto un passo indietro per cercare di salvare il Paese».
Interpellato sul suo futuro dopo il 2013, Casini ha insistito: «Ogni giorno ha la sua pena, vedremo. Questo armistizio non può in un anno risolvere i problemi italiani. C'è bisogno di un lavoro lungo negli anni e pertanto prima di archiviare questa formula bisogna pensarci non una ma cento volte».
Al Governo do un voto buono, vediamo i prossimi passaggi - Il voto per i primi 100 giorni del governo Monti è «un voto buono» perché secondo il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha impedito che l'Italia facesse la fine della Grecia. Ora si tratta di vedere i prossimi passaggi dell'esecutivo. A cominciare dal nodo dei pagamenti che le pubbliche amministrazioni devono alle imprese.
«Io gli do un voto buono - ha detto Casini da Bologna - ci dimentichiamo tutti che avevamo uno spread a» circa «600 e l'Italia sarebbe già fallita, sarebbe già nelle condizioni della Grecia. Lo abbiamo evitato, lo hanno fatto i partiti con un armistizio tra loro che è segno di maturità e intelligenza, ma il governo Monti ha parato bene».
Ora, ha auspicato il leader dell'Udc, «vediamo i passaggi ulteriori. Chiediamo fortemente che la pubblica amministrazione paghi quello che deve alle imprese perché non è accettabile che si chiedano a loro sacrifici e ai cittadini di pagare regolarmente le tasse e poi» si fa sì che «a causa dei mancati pagamenti delle pubbliche amministrazioni ci siano aziende che falliscono».
Della Vedova: In 100 giorni è tornata la credibilità - Il Governo ha restituito «credibilità» all'Italia in 100 giorni, ora però bisogna evitare «frenate». Lo ha detto il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova: «Nei suoi primi cento giorni il governo Monti ha permesso alle istituzioni italiane di recuperare credibilità sul piano internazionale e su quello interno, offrendo quella dose di coraggio riformatore e innovatore di cui il Paese aveva fortemente bisogno».
«Dopo un debutto positivo - ha sottolineato - è fondamentale che l'esecutivo non dia in alcun modo la sensazione di fare marcia indietro sulle liberalizzazioni o di accettare compromessi al ribasso sulle priorità in cantiere: la riforma del mercato del lavoro e del welfare e le altre grandi misure suggerite oggi dall'Ocse nel suo rapporto annuale sulla crescita. Tirino dritto, Monti e la sua squadra: gli italiani, cui già sono stati chiesti sacrifici importanti, non capirebbero una 'frenata', e insieme a loro gli operatori economici del mondo cui dobbiamo offrire l'immagine di un Paese affidabile come meta di investimenti produttivi e finanziari».
Bersani: Monti ci ha portati via dal baratro e rischio Grecia - I primi cento giorni del governo Monti sono buoni perché hanno allontanato l'Italia dal rischio greco e dal baratro. Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ora occorre «proseguire sulla coesione sociale».
La partenza del governo Monti, secondo Bersani, «è stata utilissima, ci ha sottratti a un pericolo gravissimo. Siamo venuti via dal baratro, dal rischio greco», quindi «ne penso bene». «Adesso - ha spiegato Bersani da Bologna - resta il problema di un paese che rimane nelle sue difficoltà di ordine sociale ed economico. Bisogna andare avanti e proseguire con la coesione sociale».