8 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Polemiche sul festival di Sanromo

Sanremo, su Celentano l'ira dei Vescovi. Poi la RAI si scusa

Se l'è presa con i preti che «non parlano mai del paradiso», poi con «Famiglia Cristiania» e «Avvenire», giornali «inutili che dovrebbero essere chiusi perché per loro il discorso di Dio occupa poco spazio». Bondi: Da Celentano grido vibrante a difesa della Fede

ROMA - Se l'è presa con i preti che «non parlano mai del paradiso», poi con Famiglia Cristiana e Avvenire, giornali «inutili» che «dovrebbero essere chiusi» perché «per loro il discorso di Dio occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite come le critiche che fanno a uno come Don Gallo che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli ultimi». E, regolare come un orologio, il day after della performance di Adriano Celentano al festival di San Remo è un diluvio di polemiche da parte del mondo cattolico.

Le testate direttamente interessate reagiscono immediatamente. «Abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo (in Africa, in Asia, in Sud America) e farle funzionare per un anno intero», ribadisce il direttore di Avveniree Marco Tarquinio in un corsivo intitolato ironicamente Bello spettacolo. Famiglia Cristiana ripubblica sul suo sito internet l'articolo di alcuni giorni fa che criticava il cachet della star (titolo: Al profeta avevamo detto...) e definisce Celentano «un piccolo attivista dell'ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana che sfrutta la tv per esercitare le sue vendette private». Ancora: «Celentano vuole parlare di fede? Venga pure a parlarne anche su Famigliacristiana.it e su Famiglia Cristianaa».

Sparano ad alzo zero su Celentano anche l'agenzia stampa dei vescovi Sir (Servizio informazione religiosa): «Il giorno dopo c'è, forse, da attendersi che a parole insensate, cioè impensate, seguano parole pensate e di scusa. Anche senza microfono». Per 'Tv2000', l'emittente della Cei guidata da Dino Boffo, «quello di Celentano è stato un monologo, una sorta di predica fatta utilizzando il servizio pubblico per delle farneticazioni». «Servizio pubblico?», si domanda intanto il presidente del Copercom (Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione), Domenico Delle Foglie. «Boh! Vendetta privata, piuttosto. Del Re dei Qualunquisti».

Interviene il direttore di Civiltà cattolica, il gesuita Antonio Spadaro, che su Twitter scrive: «Quando in uno show si invoca la chiusura di testate giornalistiche e la gente applaude significa che c'è una crisi nera di civiltà». L'ex portavoce della sezione italiana dell'Opus dei Pippo Corigliano usa l'ironia, scrivendo sul suo blog che, quanto a paradiso, «Benedetto ha anticipato Celentano di due anni». I frati francescani di Assisi: «Con San Francesco diciamo al fratello Adriano: Il Signore ti dia pace!».

Frati di Assisi: Adriano hai esagerato, Dio ti dia pace - «Le esternazioni di Adriano Celentano durante il festival di Sanremo, andato in onda ieri su Rai 1, ci ha amareggiati e delusi. Abbiamo sempre seguito con interesse le performance di Celentano ed ascoltato con attenzione le sue provocazioni e i suoi appelli per la pace, la non violenza, la giustizia e la coerenza della vita. Ma non ci sentiamo di approvare e tantomeno condividere l'ingiusto attacco ad Avvenire e Famiglia Cristiana, cui va la nostra solidarietà, impegnati e compromessi quotidianamente nell'Annuncio del Vangelo di Gesù nei vari contesti della società, della politica, del lavoro, della cultura e della Chiesa». E' quanto si legge in una nota apparsa sul sito www.sanfrancescopatronoditalia.it, emanazione del Sacro Convento di Assisi.

Bertolini (Pdl): Canone Rai può essere speso meglio - «Agli italiani si chiedono sacrifici. Anche il canone Rai è uno di questi. Per tanta gente i 112 euro sono una spesa rilevante per il proprio bilancio famigliare. Soprattutto se poi siamo costretti ad ascoltare teleprediche di cattivo gusto, pagate centinaia di migliaia di euro». Lo ha dichiarato in una nota Isabella Bertolini del Pdl. «Senza voler scadere in falsi moralismi, è logico chiedersi - ha aggiunto - che senso abbia spendere i soldi dei contribuenti in questo modo. Per questo penso che alla fine l'unica cosa da fare è quella di privatizzare la Rai. Toglieremmo l'azienda di Stato dall'influenza dei partiti e smetteremmo di chiedere il canone agli italiani. Due gran bei risultati».

Carra (UDC): Governo intervenga su azienda sgovernata - «Il momento peggiore della prima serata di Sanremo è il mattino dopo: la direttrice generale commissariando Rai Uno aggiunge confusione a confusione in una azienda sgovernata. Da tempo, ormai, chiediamo al governo di intervenire anche con un commissariamento. Sarebbe bello che di questo avesse parlato il presidente Garimberti nella sua visita a Palazzo Chigi». Lo ha scritto nel suo blog il segretario Udc della commissione di Vigilanza Rai, Enzo Carra.

Mazza: La Rai si è scusata con le testate attaccate - «Il direttore generale della Rai Lorenza Lei e il presidente Paolo Garimberti hanno già chiamato l'Avvenire, Famiglia Cristiana e il Corriere della sera per chiedere scusa come azienda» per le affermazioni di Celentano. Lo ha reso noto il direttore di Rai 1, Mauro Mazza, durante la conferenza stampa di oggi al teatro Ariston di Sanremo.

Stiffoni (LN): Marano coordinatore o commissario politico? - «Quando si fanno delle scelte se ne devono prendere anche le responsabilità e, soprattutto, cercare di essere coerente fino in fondo con le decisioni. Ora, mandare una sorta di 'commissario politico' al Festival come in Urss, è, per la Lei e per la Rai una vera e propria sconfitta dopo aver pagato profumatamente un predicatore». Lo ha detto in una nota il senatore della Lega Nord, Piergiorgio Stiffoni, della commissione Comunicazione, dopo la prima puntata del Festival di Sanremo.

Riccardi: Polemica effimera, sui giornali decidono i lettori - «Da storico dovrei dire che invocare la chiusura dei giornali fa tornare in mente periodi oscuri. Ma visto che si tratta di una effimera polemica televisiva, mi limito a osservare che, in un Paese dove vige la libertà di espressione, a decidere del destino di un giornale sono i lettori. E Avvenire e Famiglia Cristiana sono testate molto seguite». Lo ha detto il ministro Riccardi in una dichiarazione.

De Laurentiis: Libertà d'espressione non ignora il rispetto - «E' ipocrita far finta oggi di meravigliarsi dei toni e contenuti dell'intervento di Celentano. Tutto era già scritto e ampiamente prevedibile come già avvenuto tante volte in passato con tanto di vigilia polemica costruita ad arte. Ma gli ascolti non possono essere l'unico riferimento del servizio pubblico. La libertà di espressione non può trascendere nell'offesa gratuita o in ipotesi surreali come la chiusura di giornali che probabilmente Celentano conosce poco». Lo ha affermato il consigliere di amministratore della Rai Rodolfo De Laurentiis.
«Ai direttori Tarquinio e Don Sciortino consiglio di regalare al «molleggiato» un abbonamento. Ad alcuni nostri dirigenti di essere più rispettosi di tutte le sensibilità dei milioni di telespettatori della Rai», ha aggiunto.

Vicari (Pdl) chiede convocazione Raiuno in Vigilanza - «Dopo aver visto Celentano viene voglia di dire: usiamo meglio i soldi del canone. Per questo è comprensibile la decisione del direttore generale Lei di inviare Marano a Sanremo, anche se non si risolvono i problemi mandando 'commissari in missione'. Era evidente che dopo la sconcertante esibizione di Adriano Celentano non si potesse far finta di nulla. Il festival di Sanremo dovrebbe essere l'occasione per dare spazio alla musica, all'allegria ed allo svago e non certo un pulpito per improvvisati telepredicatori».Lo ha dichiarato la senatrice del Pdl Simona Vicari, componente dell'Ufficio di presidenza del Senato.

Perina (FLI): Marano come Bertolaso, ma va commissariata Rai - «Usare Marano come il Bertolaso dell'emergenza Rai è inutile e paradossale. Più che Sanremo bisognerebbe commissariare l'azienda che, evidentemente, non è in grado di gestire in modo adeguato nemmeno un festival musicale». Lo ha affermato Flavia Perina, rappresentante Fli in Commissione Parlamentare di Vigilanza.

Verro: Commissariamento festival unica possibilità - Gli ascolti non possono essere l'unico principio su cui valutare i programmi del servizio pubblico. Quando ciò accade, come in questo Festival di Sanremo, la Rai abdica al suo ruolo di editore». Il consigliere di amministrazione della Rai Antonio Verro, ha sottoscritto in pieno il commissariamento del festival deciso dalla Dg Lorenza Lei. «Bene ha fatto il Direttore Generale della Rai, dopo anni di gestioni superficiali, a commissariare il Festival e ad affidarne la responsabilità al Vice Direttore Generale Marano. La Direzione di Rete e la Direzione artistica di questo Festival mi sembrano più intente a cercare un successo facile sulla scia di brutte polemiche che a festeggiare la musica italiana.», ha affermato.

Aiart: Attacchi alla Chiesa scriteriati, peggio de l'Isola dei famosi - «La puntata di esordio di Sanremo è stata peggiore dell'Isola dei Famosi. Parolacce, qualunquismi, attacchi alla Chiesa scriteriati. Celentano non meriterebbe nemmeno attenzione per la rozzezza del suo ragionamento. Se davvero crede che Avvenire e Famiglia Cristiana non parlino di Dio allora significa che ha seri problemi di comprensione del testo scritto». Lo ha affermato Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart.
«E' triste come Sanremo, la tv pubblica debbano ricorrere a questi mezzi per fare ascolti. I vertici della Rai, per favore, battano un colpo»

Buttiglione (UDC): Sulla stampa cattolica Celentano in errore - «Sono sempre stato un ammiratore di Celentano, ma questa volta l'artista sbaglia completamente anche nel merito. Avvenire e Famiglia Cristiana cercano costantemente di approfondire e di spiegare faticosamente una situazione difficile, dolorosa, lacerante del nostro mondo che non si può liquidare con un paio di battute». Lo ha affermato il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione, in una dichiarazione.

Giulietti: Censure nè per Celentano nè per la stampa cattolica - Beppe Giulietti, promotore dell'associazione articolo 21, invita a rispettare la libertà di opinione di Adriano Celentano, suggerendo al contempo il riconoscimento del diritto di replica alla stampa cattolica da lui attaccata dal palco dell'Ariston di Sanremo.

Bondi: Da Celentano grido vibrante a difesa della Fede - «Al di là di certe sgradevoli provocazioni, l'apparizione ieri sera al festival di Sanremo di Adriano Celentano può essere letta come un imprevedibile e commovente discorso sulla fede, un discorso pieno di pietà religiosa sulla vita e sulla morte, un discorso sull'amore che è il segno distintivo del cristianesimo». Se ne è detto convinto il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. «Mai in uno spettacolo pubblico così popolare era stato elevato un grido così vibrante in difesa di una fede autentica», ha aggiunto.