Il «Futurista» all'UDC: FLI non è nè morirà democristiana
Il Webmagazine finiano diretto da Filippo Rossi: La scommessa di Fini è per una nuova politica, declinata in nuove forme e su nuove coordinate. Libertà, laicità, riforme, giovani, pari opportunità, legalità, ambiente, merito. E se in Europa passassimo dal Ppe ai Liberali?
ROMA - «Caro Pierferdy, non moriremo democristiani...». Più chiaro di così il tema posto dalla copertina del webmagazine di area finiana 'Il Futurista' diretto da Filippo Rossi, non poteva essere, nel porre con forza il tema del confronto interno al Terzo Polo Fli-Udc-Api su sua identità e configurazione.
«Il Terzo polo - scrive il Futurista - non si chiama Dc. E non sarà la Dc, né ora né mai. Perché la scommessa finiana - che va ben oltre lo scontro con Silvio Berlusconi e con il suo apparato di potere - è la scommessa per una nuova politica, declinata in nuove forme e su nuove coordinate. Libertà, laicità, riforme, giovani, pari opportunità, legalità, ambiente, merito. Una piattaforma chiara, che non può e non deve essere annacquata in una sorta di grande (o piccolo) centro dal sapore democristiano».
L'impegno di Fli a «non morire democristiano», si legge nell'articolo di presentazione del nuovo numero, «varrà in ogni caso, sia che il Terzo polo sopravviva autonomamente (in tal caso, spetterà alla delegazione futurista innestare nel nuovo progetto i suoi valori, laicità in primis), sia che il Terzo polo decida di ricostruire un nuovo centrodestra con il Pdl (o come si chiamerà) di Berlusconi a Alfano». Con la sottolineatura che «in quel caso c'è da credere che i finiani continueranno sulla strada del Terzo polo da soli. Per non morire democristiani, e per non morire nemmeno ad Arcore...».
Sempre su tema di futuro e identità del Terzo polo e comunque di Fli, nello scorso numero Il futurista aveva lanciato quella che aveva definito per ora «una provocazione» a Futuro e libertà: «perché non pensare a una collocazione europea oltre il totem del popolarismo? «Insomma, si chiedeva il settimanale, «perché non provare a immaginare un percorso di avvicinamento a quel terzo polo europeo costituito dal partito dei liberali, dei democratici e dei riformisti dell'Eldr»?. Che poi è già la casa europea di Francesco Rutelli, altra componente del Terzo polo.