28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Politica estera | Italia - Francia

Terzi da Juppè, focus su Iran e Mediterraneo

Anche l'UE e la crisi al centro della visita del Ministro degli Esteri a Parigi. Terzi: Fiduciosi in un trattato anticrisi entro summit UE

PARIGI - Nell'ambito del tour de force governativo per rafforzare i legami italo-francesi sul fronte europeo e internazionale il ministro degli Esteri Giulio Terzi è atteso nel tardo pomeriggio a Parigi, pochi giorni dopo le visite in Francia del premier Monti e del titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera. Al centro dei colloqui di Terzi con il collega Alain Juppe' e il segretario di Stato francese agli Affari europei Jean Antoine Leonetti ci saranno dossier caldi di politica estera come il nucleare iraniano, la Siria e le «primavere arabe», ma anche inevitabilmente la governance economica europea a partire dal nuovo patto anti-crisi.

Focus su Iran e Mediterraneo - Il contesto politico più generale è quello di una «strategia di raccordo delle capitali europee» in politica estera, come ha spiegato nei giorni scorsi il portavoce della Farnesina Maurizio Massari. «Alla luce delle novità dei movimenti in molti paesi arabi e dell'esigenza di dare coerenza e incisività alla politica dell'Ue nel Mediterraneo, uno dei temi principali dei colloqui fra Terzi e Juppe' - hanno fatto sapere dal ministero degli Esteri - sarà la possibilità di istituire consultazioni rafforzate sul Mediterraneo».
I due ministri faranno quindi il punto sulle prospettive democratiche in Tunisia (entrambi erano nei giorni scorsi a Tunisi), Egitto e Libia (il titolare della Farnesina ha in agenda missioni al Cairo e Tripoli, rispettivamente il 19 e 21 gennaio prossimi). In particolare, Italia e Francia concordano sulla necessità di un rafforzamento delle risorse finanziarie ai paesi del Mediterraneo nell'ambito della politica europea di Vicinato. Nelle riunioni al Quai d'Orsay ampio spazio sarà dato alla crisi siriana con la missione di osservatori della Lega araba, e alla prospettiva di sanzioni - anche petrolifere - contro l'Iran in risposta all'escalation nucleare.
E proprio il nucleare iraniano sarà al centro della prossima riunione dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles anticipata (dalla data prevista del 30) al 23 gennaio per via dell'escalation di queste ore. «Di fronte al persistente rifiuto da parte iraniana ad accettare il dialogo negoziale proposto dalla comunità internazionale, l'Italia sosterrà, con i principali partner europei e internazionali, l'adozione di sanzioni dure ed efficaci» ha dichiarato oggi Massari, in relazione alla decisione di Teheran di avviare operazioni di arricchimento dell'uranio nell'impianto di Qom-Fordow.

Il nuovo patto di bilancio europeo - In vista del vertice Monti-Sarkozy-Merkel del 21 gennaio a Roma e del summit straordinario Ue atteso per il 30, gran parte delle discussioni odierne sarà dedicata infine al cosiddetto «fiscal compact»: il nuovo patto di bilancio europeo che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe essere sottoscritto entro marzo. Ieri la cancelliera tedesca - che domani riceverà Monti a Berlino - è apparsa finalmente convinta della necessità di accompagnare a una più rigida disciplina di bilancio misure a favore della crescita e dell'occupazione.

Terzi: Fiduciosi in un trattato anticrisi entro summit UE - L'Europa è «in una fase di negoziati molto intensi» sul nuovo patto di bilancio, ma «abbiamo fiducia di arrivare a una soluzione in tempo per il Consiglio europeo del 30 gennaio, con idee molto chiare e definite, e posizioni che possano essere accettate dalla totalità dei 26 Paesi coinvolti, visto che la Gran Bretagna sarà presente soltanto come osservatore». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, durante una conferenza stampa congiunta al Quai d'Orsay con il collega francese Alain Juppé.
Tra i nodi che restano irrisolti, ha ricordato Terzi, c'è «il modo in cui deve essere descritto nel Trattato il rientro del 60% del debito» e «questioni più generali come la liberalizzazione dei mercati o la crescita». «Siamo fiduciosi - ha ribadito il titolare della Farnesina - di arrivare a una decisione comune anche per aumentare le risorse che ci permettano di reagire a situazioni di destabilizzazione dei mercati e attacchi speculativi».