Papa: L'economia e i mercati rispettino solidarietà e correttezza
La tutela dei diritti della persona e il bene comune stelle polari della cooperazione. Coniugare i risultati positivi con un agire sempre eticamente corretto
ROMA - «L'economia e il mercato non siano mai disgiunti dalla solidarietà». Così come bisogna saper «coniugare i risultati positivi con un agire sempre eticamente corretto». E' il monito che Papa Benedetto XVI ha rivolto alle delegazioni della Confederazione delle cooperative italiane e della Federazione italiana delle banche di credito cooperativo, ricevute oggi in udienza, guidate dai rispettivi presidenti Luigi Marino e Alessandro Azzi.
«Ciò che ha spinto gli aderenti ad associarsi in organizzazioni di tipo cooperativistico, spesso con l'apporto determinante dei sacerdoti - ha ricordato il Pontefice- è stata non solo un'esigenza di ordine economico, ma anche il desiderio di vivere un'esperienza di unità e di solidarietà, che portasse al superamento delle differenze economiche e dei conflitti sociali tra i diversi gruppi». E «proprio nell'impegno di comporre armonicamente la dimensione individuale e quella comunitaria - ha sottolineato Papa Ratzinger - risiede il fulcro dell'esperienza cooperativistica, espressione concreta della complementarietà e della sussidiarietà che la Dottrina sociale della Chiesa da sempre promuove fra la persona e lo Stato» ed «è l'equilibrio fra la tutela dei diritti del singolo e la promozione del bene comune, nello sforzo di sviluppare un'economia locale che risponda sempre meglio alle esigenze della collettività».
«Ugualmente - ha detto ancora il Papa - anche sul piano etico, essa si caratterizza per una marcata sensibilità solidale, pur nel rispetto della giusta autonomia del singolo. Tale sensibilità è importante perché favorisce la valorizzazione dei legami tra realtà cooperative e territorio per un rilancio dell'economia reale, che abbia come motore l'autentico sviluppo della persona umana e sappia coniugare risultati positivi con un agire sempre eticamente corretto. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che anche nel campo dell'economia e della finanza 'retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati - ha ammonito ricordando le parole della sua Enciclica Caritas in veritate- sono compatibili e non devono mai essere disgiunti».
E «in una stagione di grandi cambiamenti, di persistente precarietà economica, di difficoltà nel mondo del lavoro, la Chiesa - ha avvertito il Pontefice- sente di dover annunciare con nuovo vigore il Messaggio di Cristo, con la forza di umanizzazione e la carica di speranza per il futuro che contiene».
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