27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Ricostruita la dinamica dell'episodio

Burundi, la Farnesina conferma l'uccisione di un cooperante italiano

I Diplomatici contattano i familiari; assistenza alla suora ferita. Nunzio apostolico: La Comunità Kiremba scossa dalle uccisioni. Zaia: Colpito un alto esempio della generosità dei veneti

ROMA - La Farnesina conferma che un cooperante italiano ha perso la vita in Burundi «a causa di un attacco perpetrato da uomini armati contro una missione religiosa nella località di Ngozi». A dare la notizia era stata in precedenza l'agenzia Misna, identificando la vittima come Francesco Bazzani.
Dalla ricostruzione della dinamica dell'episodio - scrive il ministero degli Esteri in una nota - risulta che il cooperante sia stato «prima sequestrato e successivamente ucciso». L'irruzione con armi da fuoco nella Casa delle Suore ha comportato anche il ferimento di una religiosa italiana, sottoposta a intervento chirurgico nella notte, riferisce la Farnesina.

I Diplomatici contattano i familiari - Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, informato dell'accaduto, ha contattato subito l'ambasciatore a Kampala Stefano Dejak - competente per il Burundi -, per «acquisire dirette informazioni sulla drammatica vicenda». Dejak e il Console Onorario a Bujunbura Guido Ghirini, in costante raccordo con l'Unità di Crisi della Farnesina, si sono tempestivamente attivati affinché venisse prestata la necessaria assistenza medica alla Suora ferita.
L'ambasciatore Dejak ha anche preso contatto con la moglie del cooperante ucciso, rappresentandole il «profondo cordoglio e la vicinanza delle istituzioni italiane, insieme con la piena disponibilità a fornire ogni necessario sostegno». La religiosa italiana - che la Misna ha identificato come Carla Brianza, originaria della provincia di Brescia - «riceve al momento le necessarie cure nell'Ospedale di Kiremba, e le sue condizioni non destano preoccupazione» assicurano dal ministero degli Esteri.

Nunzio apostolico: La Comunità Kiremba scossa dalle uccisioni - Il nunzio apostolico in Burundi, mons. Franco Coppola, si reca oggi a Kiremba per «raccogliere informazioni più dettagliate sulla dinamica» dell'attacco di un «gruppo di banditi» alla comunità delle suore Serve della carità di Brescia, che gestisce il locale ospedale, «e per portare un po' di conforto alla comunità religiosa e ospedaliera, scosse dal tragico evento».
In un'informativa inviata a Roma e diffusa dalla sala stampa vaticana, il rappresentante diplomatico del Papa nel paese africano conferma quanto reso noto dall'agenzia stampa missionaria Misna e già confermato dalla Farnesina. Durante l'attacco una suora, suor Likrezia Mamic, è stata uccisa. «I banditi sono quindi scappati, portando con sé un'altra suora, suor Carla Lucia Brianza, e il direttore dell'ospedale, Francesco Bazzani. Sono scappati con la vettura delle suore. Venuti a contato con le forze dell'ordine, hanno abbandonato la vettura, nella quale i militari hanno trovato il signor Francesco Bazzani ormai morto e suor Carla Lucia gravemente ferita, e sono fuggiti inoltrandosi nei boschi». In nottata suor Brianza è stata sottoposta ad intervento chirurgico presso lo stesso ospedale di Kiremba.

Zaia: Colpito un alto esempio della generosità dei veneti - «Francesco Bazzani è morto, brutalmente assassinato, mentre portava nel lontano Burundi una delle tante testimonianze dell'impegno dello straordinario mondo del volontariato veneto». Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime il suo cordoglio per la morte del cooperante veronese, ucciso in un assalto all'ospedale di Kiremba, nel Paese africano.
«Il primo pensiero e le condoglianze di tutti i veneti - prosegue Zaia - vanno alla moglie, ai figli e alla famiglia di Francesco, all'associazione di volontari Ascom di Legnago ed alle Ancelle della Carità della Diocesi di Brescia, gravemente colpite dall'attacco portato a Kiremba». «In Veneto - aggiunge Zaia - un cittadino su 5 è impegnato nel volontariato, chi nel proprio quartiere, chi in un ospedale o in una casa di riposo, chi in terre lontane e spesso pericolose come faceva Francesco. Un mondo di generosità che purtroppo a volte viene fatto oggetto delle peggiori violenze e per il quale tutti noi nutriamo gratitudine ed ammirazione».
Zaia informa che la Regione del Veneto, attraverso il Consigliere Diplomatico Stefano Beltrame, è in contatto con la Farnesina per seguire gli sviluppi del caso ed eventualmente agevolare la famiglia nei modi possibili.