25 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Convegno sui diritti del minore ospitato dal Senato

Pedoflia: Vaticano, abusi coperti da sbagliato senso di lealtà

Monsignor Scicluna: La divulgazione delle denunce può essere resa difficile. La Chiesa impari dalla psicologia e dalla sociologia. Importante cooperare con le autorità civili. Abusi danno ripugnante e tragica ferita

CITTÀ DEL VATICANO - Monsignor Charles J. Scicluna, il «procuratore» della Santa Sede, stigmatizza il rischio che la denuncia degli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti sia «resa difficile da considerazioni sbagliate e fuori luogo di lealtà e appartenenza».
«Il dovere e il diritto di denunciare gli abusi alle autorità superiori spetta ai genitori o ai tutori dei minori interessati», ha detto il prelato maltese intervenuto ad un forum ospitato dal Senato della Repubblica sui diritti dei minori. «Quando la denuncia riguarda ministri religiosi - ha proseguito il promotore di Giustiza della congregazione per la Dotrina della fede in un discorso diffuso dalla sala stampa vaticana - la divulgazione può essere resa difficile da considerazioni sbagliate e fuori luogo di lealtà e appartenenza. Il potere sacro genera giustamente una fiducia sacra. Purtroppo esso può generare la paura sbagliata di rivelare i crimini commessi da leader religiosi. In questo contesto la promozione della responsabilità delle comunità implica la possibilità di denunciare gli abusi del potere sacro per quello che è: un tradimento della fiducia».

La Chiesa impari dalla psicologia e dalla sociologia - «Siamo tutti in una fase di apprendimento. Le istituzioni, comprese le Chiese, fanno bene a mostrare la loro apertura alla ricerca e allo sviluppo nel campo della prevenzione degli abusi sui minori», ha detto Scicluna in un discorso diffuso dalla sala stampa della Santa Sede. «Abbiamo tutti molto da imparare dalla psicologia, dalla sociologia e dalle scienze forensi. Tutto questo non esonera dal dovere di intraprendere un'onesta analisi per capire che cosa non ha funzionato nei tragici casi in cui non si è gestita la situazione e in cui la risposta agli abusi sui minori è stata inadeguata a causa di malintese preoccupazioni per il buon nome delle istituzioni che rappresentiamo».

Importante cooperare con le autorità civili - «L'abuso sessuale di minori non è solo un delitto canonico o la violazione di un codice di condotta interno ad un istituto, sia esso religioso o meno. E' anche un reato perseguibile dalla legge civile. Anche se i rapporti con l'autorità civile variano da paese a paese - ha detto Scicluna in un discorso diffuso dalla sala stampa vaticana - è importante cooperare con tale autorità».

Abusi danno ripugnante e tragica ferita - «La Chiesa cattolica sa bene che ogni volta che uno dei suoi ministri - sia esso un vescovo, un sacerdote un diacono o un agente pastorale laico - abusa sessualmente di un minore, una tragica ferita è inferta alla comunità, subordinata al danno indescrivibilmente ripugnante causato al bambino».
«Tale condotta - ha detto il prelato maltese in un discorso diffuso dalla sal stampa della Santa Sede - è riprovevole per varie ragioni: in primissimo luogo, perché infligge danni incalcolabili per il normale sviluppo sessuale, l'autostima e la dignità umana del minore in questione; è motivo di scandalo per i cristiani e i non cristiani, un ostacolo nel cammino di fede di molti fedeli; costituisce sempre un abuso e un tradimento della sacra fiducia che il popolo di Dio giustamente ripone nei suoi pastori; danneggia la credibilità della Chiesa e macchia la bellezza della sua testimonianza del Vangelo di Gesù Cristo che è la via, la verità e la vita; discredita il sacerdozio ministeriale e getta l'ombra della delinquenza, del crimine e del cattivo comportamento su innumerevoli esponenti del clero e agenti pastorali innocenti».