20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Tribunale di Milano

Processo Mills, il legale inglese teste o imputato?

Lunedì i Giudici decidono. Berlusconi dicono i Legali sarà presente in aula. Il Premier: «Lunedì farò delle dichiarazioni molto precise»

MILANO - Lunedì, prima che David Mills inizi a deporre in videoconferenza da Londra al processo in cui Silvio Berlusconi è imputato di corruzione in atti giudiziari per i 600 mila dollari che avrebbe fatto avere al legale inglese, i giudici della decima sezione penale dovranno decidere in che veste sentirlo: come testimone semplice o come teste-imputato di reato connesso?
La sentenza che ha decreto la prescrizione per Mills, nei precedenti giudizi condannato a 4 anni e mezzo di reclusione, è da tempo definitiva. Se si considerasse solo questo aspetto Mills dovrebbe deporre come teste. Ma il legale d'affari britannico che inventò il sistema off-shore utilizzato anche da Fininvest è ancora coinvolto in due vicende giudiziarie: nel processo sui diritti tv di Mediaset Mills è imputato di riciclaggio; poi è indagato per falsa testimonianza in un'indagine della procura di Milano in relazione alla sua deposizione a Londra nel processo Sme. I giudici dovranno decidere se si tratta formalmente di fatti connessi con il procedimento a carico del Premier che lunedì come hanno anticipato i suoi legali parteciperà all'udienza. Per farlo i giudici daranno prima la parola alle parti, poi si ritireranno in camera di consiglio per emettere l'apposita ordinanza. La deposizione di Mills da Londra quindi inizierà presumibilmente a metà mattinata.

Berlusconi: Lunedì farò delle dichiarazioni molto precise - Sul processo Mills «mi farò sentire lunedì, e farò delle dichiarazioni molto precise». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando ai cronisti entrando all'Hotel Conrad di Bruxelles. A proposito dell'avvocato inglese, Berlusconi ha quindi tenuto a precisare che «non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo».
Il capo del governo ha criticato la Procura di Milano, ed in particolare «il modo in cui sono state fissate le udienze». Da qui al 15 dicembre ne sono state fissate 21 di udienze, e questo significa che «io dovrei dedicare 42 giorni da qui a dicembre per difendermi. Questo - ha proseguito - perché la Corte Costituzionale ha deciso di abrogare il lodo Alfano».
Il presidente del Consiglio ha inoltre contestato «la pervicacia dei pubblici ministeri di Milano per voler proseguire in un processo che a gennaio sarà prescritto». Di solito, ha concluso Berlusconi, «in questi casi si abbandona il procedimento per ragioni di economia, ma qui vogliono disonorare il sottoscritto».