PD: Civati-Serracchiani chiamano gli under 40, ma non per rompere
Domani e domenica a Bologna i post-rottamatori. Invitati i big. Al momento i rappresentanti del Pd saranno Rosy Bindi e Ivan Scalfarotto, presidente e vicepresidente del partito
BOLOGNA - I big del Partito democratico sono stati invitati tutti in piazza Maggiore, ma Pippo Civati e Debora Seracchiani puntano soprattutto che a Bologna si presentino almeno diecimila persone - under 40 - per far incontrare sabato e domenica «la società civilissima con i partiti» e «presentare un centrosinistra come ancora non si è visto». E' questo l'obiettivo di Il Nostro Tempo, a circa un anno dalla Leopolda dei «rottamatori» a Firenze.
«Noi abbiamo invitato Romano Prodi e anche Pierluigi Bersani - ha detto Civati, consigliere regionale della Lombardia - ma non sappiamo se verranno. E' chiaro che sono benvenuti» anche se non avranno diritto di tenere un comizio perché «sono più importanti le proposte che verranno dai giovani e dalla gente». La scaletta non è ancora definita al 100%, ma in piazza a Bologna è già tutto pronto. A partire dalle 9.30 di domani si alterneranno, sicuramente, Stefano Boeri in rappresentanza del Comune di Milano e Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, oltre a Ilda Curti di Torino. Ci saranno Michele Emiliano, sindaco di Bari, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e il vicesindaco di Vicenza, Alessandra Moretti. Vasco Errani ed Enrico Rossi, presidenti dell'Emilia-Romagna e Toscana, si potranno confrontare - così come gli altri ospiti - anche con attivisti dei movimenti, con rappresentanti dell'informazione o dell'impresa, «per discutere di Nord e Sud, di realtà grandi e di altre piccolissime, di buone pratiche amministrative, della distanza tra politica e il cittadino, e di come ridurla».
Al momento i rappresentanti del Pd saranno Rosy Bindi e Ivan Scalfarotto, presidente e vicepresidente del partito. Nel corso della due giorni sarà presentata la prossima campagna sulle primarie di collegio. Spazio anche alla satira con Luca Mangoni degli Elio e le Storie Tese, il blogger Alessandro Capriccioli di Metilparaben, e i due vignettisti Sergio Staino e Makkox. Sabato sera è previsto il concerto di Max Casacci dei Subsonica. Nel corso di «Prossima Italia» ci sarà spazio per intervenire dalla platea, o lasciare un videomessaggio nell'apposito camera box.
Nessuna polemica con il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ex «compagno rottamatore» di Civati, che ha scelto di organizzare, il prossimo fine settimana, l'alternativo appuntamento «Bing bang». «Distinguiamo. L'etichetta di rottamatore va bene per Renzi - ha detto l'eurodeputata Serracchiani -. Io e Civati stiamo cercando di far capire alle persone che non abbiamo voglia di rompere, ma semplicemente vogliamo ritagliarci il nostro spazio».
Sul Foglio appello dei trentenni a Bersani, serve svolta economica - Un appello a Bersani per una svolta economica e sul lavoro. E' quello rivolto, dalle colonne del Foglio, di T-Party del Pd (i trentenni del Partito democratico). Un manifesto firmato da quaranta democratici.
«I problemi principali che rallentano l'Italia e rendono insostenibile il suo debito sono la produttività, la precarietà e il tasso di occupazione - scrivono -. La produttività è bassa per mancanza di investimenti in organizzazione, formazione e innovazione. Il tasso di occupazione è basso per la scarsa partecipazione al lavoro di donne, giovani e anziani. La precarietà è causa di scarsa produttività, perché le imprese puntano su bassi salari invece che sull'innovazione per competere. La mancanza di welfare per le donne limita la loro partecipazione al mercato del lavoro. Per questi motivi va ripensato profondamente il sistema di Welfare che ha bisogno di una maggiore equità generazionale e di genere. Quello dell'innalzamento dell'età pensionabile non può essere un tabù: bisogna avere il coraggio di mettere mano a una riforma strutturale del sistema pensionistico che non sia completamente a scapito di chi oggi a trent'anni. Lo sbilanciamento sul fronte pensionistico, inoltre, causa da decenni l'insufficienza di risorse e strumenti per il diritto allo studio, per le famiglie, per le donne, per i disoccupati. Nonostante questo fosse noto, la sinistra massimalista continua a forzare i governi di centro sinistra verso misure inopportune, come la famigerata abolizione dello scalone».