25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sudan | Terrorismo

Italians for Darfur: Azzarà sta bene, imminente la liberazione

1.300 firme per chiedere maggiore impegno alle Istituzioni del Sudan

ROMA - «Francesco Azzarà sta bene e sente ogni giorno i colleghi di Emergency. Ormai manca poco alla liberazione». E' stata questa la rassicurazione che l'ambasciata del Sudan in Italia, confermando le parole del vice governatore del sud Darfur, Abdul Karim Moussa, ha espresso all'associazione Italians for Darfur che oggi ha consegnato le prime 1300 firme raccolte per chiedere un maggiore impegno delle istituzioni sudanesi per la liberazione dell'operatore umanitario sequestrato il 14 agosto scorso a Nyala.

«Volevamo fornire un contributo di visibilità alla vicenda di Francesco con la raccolta di queste firme - ha scritto Antonella Napoli, giornalista e presidente di Italians for Darfur, ai sostenitori dell'associazione dalle pagine di Facebook e dal sito www.italiansfordarfur.it - e non abbiamo esitato a coinvolgere i nostri contatti in Sudan affinché l'impegno delle istituzioni di Khartoum e delle rappresentanze sudanesi in Italia fosse ancora più forte di quanto finora garantito».

«Forti del riconoscimento ottenuto - ha sottolineato la Napoli - nelle ultime missioni in Sudan, tale da accordarci l'autorizzazione ad operare in partnership con le associazioni locali per progetti umanitari in Darfur, e del confronto da sempre costruttivo con l'ambasciata sudanese in Italia, abbiamo ottenuto un sostanziale appoggio alla nostra iniziativa che speriamo dia a breve i frutti sperati. Eravamo consapevoli che solo attraverso il pieno coinvolgimento delle autorità sudanesi, il sequestro potesse giungere alla migliore delle conclusioni. Ed è per questo che, nonostante le nostre perplessità sugli avvenimenti delle ultime settimane nel Paese, non abbiamo esitato a esporci per Francesco al quale auguriamo di tornare al più presto dalla sua famiglia».