Scuola: stop alle classi pollaio
Dopo la class action del Codacons i tribunali di tutta Italia si adeguano
ROMA - Suona la campanella oggi per quasi 8 milioni di studenti italiani che faranno ritorno sui banchi. E anche quest’anno si pone in evidenza la questione della sicurezza degli edifici scolastici e delle «classi pollaio», problema tuttora irrisolto.
Un’importante novità – spiega il Codacons - è prevista per il prossimo 28 settembre, quando il Tar del Lazio sarà chiamato a nominare il commissario ad acta che dovrà sostituirsi al Ministro Gelmini nel varare il Piano generale di edilizia scolastica. Come si ricorderà, la class action sulle «classi pollaio» vinta di recente dal Codacons contro il Ministero dell’Istruzione, ha imposto l’emissione del Piano generale di edilizia scolastica, come previsto dalle norme vigenti, volto a garantire la sicurezza, la salubrità e la vivibilità delle aule scolastica, ed evitare la formazione di classi con un numero eccessivo di alunni.
Proprio sulla scia dell’azione collettiva vinta dall’associazione, i Tribunali di tutta Italia si stanno adeguando. Una recente sentenza del Tar Molise, infatti, ha annullato l’accorpamento di più classi all’interno di un liceo di Campobasso, deciso per l’anno scolastico 2011/2012 dall’Ufficio Scolastico Regionale, riconoscendo il «mancato rispetto delle norme igieniche e di sicurezza in conseguenza del sovraffollamento delle classi» e ordinando al medesimo Ufficio di «verificare preventivamente il rispetto delle norme igieniche e di sicurezza, pur in presenza di possibili inadempienze imputabili alla Provincia» in sede di dimensionamento delle classi.
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