25 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Anno scolastico 2011-2012

Scuola, al via il nuovo anno per 8 milioni di studenti

900 sedi fuse e record prof sostegno. E già si annunciano le prime proteste. Nel 2011, uno studente su due compra testi, scolastici o universitari, usati

ROMA - A partire da domani prenderà gradualmente il via il nuovo anno scolastico: nel volgere di una settimana saranno 7 milioni 830 mila alunni a tornare sui banchi di circa 9.500 istituti. Gli alunni saranno così suddivisi: 1 milione e 21 mila nella scuola dell'infanzia, oltre 2 milioni e mezzo nella primaria, 1,6 milioni nella secondaria di primo grado ed altri 2 milioni e mezzo frequenteranno le superiori.
Dietro la cattedra ci saranno circa 800mila insegnanti, di cui 30mila neo-assunti, che saranno coadiuvati da oltre 250mila amministrativi, tecnici ed ausiliari, nei cui profili sono stati immissioni in ruolo nei giorni scorsi in 33mila.
Così come deliberato della giunte regionali, il 12 settembre la prima campanella suonerà in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto e delle province autonome di Trento e Bolzano. In Campania e Toscana l'anno vedrà il suo battesimo due giorni dopo, il 14; mentre in Puglia, Sardegna e Sicilia le lezioni prenderanno il via giovedì 15. Gli ultimi a cominciare saranno gli iscritti negli istituti scolastici di Abruzzo, Basilicata ed Emilia Romagna, che riprenderanno solo lunedì 19 settembre.
Per potere usufruire del primo «ponte» gli studenti dovranno aspettare la festa d'Ognissanti, ma anche in questo caso le regioni hanno deliberato chiusure personalizzate, una parte si fermerà il 31 ottobre, un'altra mercoledì 2 novembre. Per quanto riguarda le vacanze di Natale, i più precoci saranno gli alunni del Molise, dove le lezioni si interromperanno il 22 dicembre.

900 sedi fuse e record prof sostegno - Sono diverse le novità che a partire da domani riguarderanno i 7 milioni 830 mila alunni chiamati gradualmente a tornare sui banchi di scuola. In tanti, soprattutto chi frequenta le elementari al sud, troveranno il loro istituto accorpato: infatti che 900 delle attuali 10.500 istituzioni scolastiche verranno unite a sedi scolastiche con almeno 500 alunni.
Secondo Tuttoscuola tutto ciò comporterà non poche conseguenze: verrà eliminato il 30% dell'organico di dirigente scolastico. Salterà anche l'11% dei posti di direttore amministrativo (1.130 posti) e verranno tagliati 1.100 posti di assistente amministrativo.

A tutte le scuole, inoltre, il Miur ha chiesto di tirare la cinghia, riducendo ulteriormente il cosiddetto Fis (fondo d'istituto), attraverso cui preside e docenti, sentite le Rsu, finanziano le attività progettuali extra-didattiche, le visite culturali ed i corsi di recupero.
Sul fronte dell'offerta formativa, l'a.s. 2011/2012 introdurrà gli Istituti tecnici superiori (Its): si tratta di corsi biennali di livello postsecondario, quindi da svolgere dopo il diploma, parallelo ai percorsi accademici.

Le famiglie degli alunni disabili potranno contare su una quota nazionale record di insegnanti di sostegno, pari ad oltre 94 mila docenti. Come dichiarato di recente dal ministro Gelmini, durante la conferenza d'inizio anno, «il dato è però destinato a crescere». Questo perchè la quantità di specializzati sull'assistenza agli alunni disabili appare ancora inferiore alle esigenze. Il risultato è che anche quest'anno molte famiglie - probabilmente a migliaia - avranno non pochi problemi a vedersi concedere la quota massima di ore di sostegno settimanali, ad esempio 18 alle superiori.

Anche per il 2011/2012, da viale Trastevere hanno confermato il diktat contro le classi ghetto: la percentuale massima di alunni stranieri per classe potrà essere del 30%. Una disposizione, però, che non potrà essere applicata in tutti i casi: nei poli industriali (in particolare di Veneto, Emilia e Toscana) e nelle città (su tutte Torino, Milano e Roma) con un'alta densità di famiglie di origini non italiane la presenza di alunni stranieri sarà inevitabilmente alta.
I numeri sugli alunni stranieri, del resto, sono evidenti: nell'ultimo decennio sono passati da 147mila ad oltre 700mila. Con il risultato che, secondo la fondazione Migrantes, vicina alla Cei, anche nel prossimo anno scolastico almeno in 2mila casi il loro numero supererà il tetto del 30% imposto dal Miur.

Sarà però un primo giorno di scuola contrassegnato dalle proteste studentesche: è la promessa dei rappresentanti della Rete degli studenti medi che domani, quando suonerà la prima campanella in 13 regioni - Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto e nelle province autonome di Trento e Bolzano - si posizioneranno davanti agli istituti superiori armati di calcolatrici, scontrini e striscioni. Per la Rete degli studenti quella di domani sarà solo la prima tappa di un percorso di proteste fatto di flash mob, assemblee e manifestazioni che culminerà, il 7 ottobre, nella prima data nazionale di mobilitazione studentesca a cui hanno già aderito diverse altre associazioni.

Nel 2011, uno studente su due compra testi, scolastici o universitari, usati. Questo il quadro che emerge da una nuova indagine condotta, nella prima settimana di settembre, da KRLS Network of Business Ethics per Contribuenti.it Magazine dell'Associazione Contribuenti Italiani. La ricerca sul comportamento degli studenti per l'acquisto dei libri e dizionari scolastici usati indica che si è passati dal 36% dello scorso anno al 49% di quest'anno. In Italia, Napoli, Aosta, Pescara, Rimini, Roma, Firenze, Udine, Verona, Prato e Campobasso sono le città dove è più conveniente acquistare i libri usati, con sconti mediamente del 50%, mentre Milano, Imperia, Torino, Genova, Bologna, Terni, Rieti, Salerno, Potenza e Caserta sono tra le città dove il risparmio non supera il 30%.
Anche quest'anno i migliori affari si fanno sul web dove è possibile acquistare testi usati, e non sottolineati, con sconti che vanno dal 70% all' 80%. Un aumento considerevole dell'13%. Il 41% del campione lo fa per ristrettezze economiche, il 21% per combattere il caro vita ed il 6% perchè costano meno delle fotocopie. «Di fronte alla crisi economica ed alla riduzione delle borse di studio - spiega Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - anche gli studenti reagiscono stingendo la cinghia». «Bisogna solo stare attenti a scegliere libri di testo in buono stato e a farsi rilasciare lo scontrino fiscale per una eventuale sostituzione. - conclude Antonella Di Benedetto neo direttore di Contribuenti.it Magazine - Più volte è capitato di accorgersi solo a casa che i libri acquistati sono illeggibili perché sottolineati o troppo evidenziati».