19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Anno scolastico al via

Di Pietro: «Dalla Gelmini colpo mortale alla scuola»

Il leader dell'IDV: «L'Esecutivo vuole scippare il futuro a milioni di giovani»

ROMA - «Tra due giorni riapriranno le scuole, e tutti, docenti, studenti e genitori, già sanno perfettamente che dovranno affrontare un nuovo periodo di caos e incertezza, senza docenti, senza presidi, senza soldi, senza laboratori, senza classi. La riforma Gelmini ha inflitto un colpo mortale al lavoro e alla dignità dei docenti, ha messo definitivamente in ginocchio la formazione scolastica e ha scippato il diritto allo studio di milioni di giovani, privando così il Paese della principale risorsa per il futuro». È quanto scrivono il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e la responsabile scuola del partito, Giulia Rodano, in un post pubblicato sul blog www.antoniodipietro.it.

«Il disastro che questo governo sta provocando nel settore più delicato e strategico della vita pubblica - denunciano - non si ferma qui. Il pasticcio delle doppie graduatorie, combinato solo per compiacere i peggiori istinti della Lega, alimenta una scellerata guerra tra poveri e fa sì che centinaia di scuole si troveranno da lunedì in uno stato confusionale completo per quanto riguarda sia i docenti e che i presidi. Tempo poche settimane, poi, e i tagli previsti dalla manovra si abbatteranno su una scuola già devastata, completando l'opera».

Il leader di Italia dei valori elenca le proposte da mettere in campo per «restituire dignità e funzione didattica alla scuola» dopo «l'uragano Gemini». Sono: innalzamento a 18 anni dell'obbligo scolastico, drastica diminuzione del numero di studenti presenti in ogni classe; riorganizzazione del tempo scolastico secondo criteri di coerenza ed efficacia; massimo potenziamento dei laboratori linguistici, informatici e multimediali nella scuola secondaria; istituzione di centri territoriali permanenti, per soddisfare la domanda d'istruzione e aggiornamento della popolazione e per favorire l'integrazione degli immigrati; stabilizzazione di tutto il personale anche precario che opera all'interno delle scuole, attraverso l'istituzione di una graduatoria nazionale per le immissioni in ruolo.