29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
I Democratici temono il «terzismo»

Profumo lascia freddi i politici, ma piace agli imprenditori

Bersani: «No a personalismi». Romano: «In giro né Mandrake né bacchette magiche». Bombassei: «Profumo? E' uno bravo». Passera: «Ne penso strabene»

ROMA - E' riassunto da un neologismo il principale timore del Pd nell'era del dopo-Berlusconi: terzismo. Ieri sera, al coordinamento del partito, è stata Rosy Bindi a mettere in guardia tutti, spiegando che il vero nemico del partito ormai non è il Cavaliere, sul viale del tramonto, ma appunto il cosiddetto terzismo, cioé quel filone di pensiero che può essere riassunto dello schema né col Pdl, né col Pd. E le parole della Bindi sono arrivate, forse non a caso, proprio nel giorno in cui il fronte di quelli 'né di qua, né di là' si è arricchito di un nome di primo piano, quello di Alessandro Profumo.
Raccontano che Pier Luigi Bersani, quando ha letto le dichiarazioni del banchiere («Ci vorrebbe una forza politica che non esiste...«) abbia avuto un gesto di insofferenza: il Pd ha presentato proprio la scorsa settimana le sue «contro-proposte» sulla manovra, eppure persino su Repubblica sono arrivate le critiche di Tito Boeri, alle quali il segretario ha dovuto replicare con una lettera; Luca Cordero di Montezemolo da tempo critica in egual modo Governo e opposizione. Ora ci si mette anche Alessandro Profumo.

Se il numero due del partito Enrico Letta ha oggi parlato di «buona notizia», commentando il possibile impegno politico di Profumo, il segretario Bersani, alla festa dell'Api, ha bacchettato Matteo Renzi, aggiungendo però che il messaggio vale per tutti: «Dobbiamo uscire dalla personalizzazione. In tutti i processi democratici - ha detto Bersani commentando l'annuncio della candidatura alla primarie da parte di Renzi - il leader esce da un processo politico: non si mette un nome davanti alla scheda. Dobbiamo uscire dalla personalizzazione». Quindi, la parte che sembra rivolta anche ad 'altri': «Vale in generale, ben venga chiunque voglia ingaggiarsi nella politica, è apprezzabile, ancora di più oggi, vista la situazione in cui è il paese».
Matteo Orfini, della segreteria, la mette così: «Profumo? In bocca al lupo, si era dichiarato elettore del Pd, se ha voglia di impegnarsi in politica...». E quando gli è stato fatto notare che Profumo ha detto che nessuno dei partiti sulla scena è credibile, la risposta è stata: «Eh, il 'mood' di un certo establishment economico è questo. Se vuole entrare in politica su questa linea direi che lo scenario è già piuttosto affollato... Se invece vuole dare una mano, ben venga».

Ed è stata ancora la Bindi, in serata, a ribadire il concetto sul «terzismo»: «Siamo molto preoccupati che si affermi l'idea che l'alternativa a Berlusconi non potrà avere come perno il Pd: tutti coloro che continuano a cercare qualcosa che non c'è stanno sbagliando». Il fatto è, spiega un deputato democratico, che «il regista politico dell'operazione è Tabacci. Vuole puntare su Penati per poi allearsi col Pd». Il commento di Pier Ferdinando Casini, infatti, è stato subito velenoso: «Sarebbe un ottimo ministro dell'Economia». E secondo la stessa fonte, dietro Penati ci sarebbe «un certo establishment milanese, lo stesso che ha mollato la Moratti ed ha sostenuto Pisapia». E forse non è un caso, allora, che lo stesso Pisapia abbia oggi speso parole di elogio: «Ne penso solo bene. Sarebbe sicuramente d'apporto per una buona politica».

LE ALTRE DICHIARAZIONI

Bocchino: «Se scenderà in campo lo farà con il Terzo Polo» - «Se Alessandro Profumo scenderà in campo dubito che lo farà all'interno delle vecchie opzioni politiche.
Ne sceglierà una nuova e tra queste c'è sicuramente il Terzo Polo». Anche se «noi i nostri leader li abbiamo già».
«Il contributo alla politica di tutti coloro che vengono dalla società civile è sempre molto utile e va valutato positivamente. Se Profumo intende scendere in campo, come ogni cittadino italiano, ha il diritto di farlo e sicuramente ha delle competenze da mettere a disposizione della politica e del Paese», ha detto Bocchino ad Affaritaliani.it. E «non c'è dubbio che Profumo abbia le capacità per affrontare le questioni economiche del Paese, sia a livello nazionale che internazionale».
In ogni caso, ha aggiunto il Vicepresidente Fli, «spetta a lui decidere: così come bisogna rispettare la società civile quando scende in politica, non bisogna tirarla mai per la giacchetta».

Brunetta: «Il paese ne sarà arricchito» - L'Italia sarebbe arricchita da un eventuale ingresso in politica dell'ex numero uno di Unicredit Alessandro Profumo. Lo ha affermato il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, secondo cui «il bello della vita e il bello del mondo è la libertà. Se il mio amico Profumo vuole candidarsi non fa altro che costruire un suo percorso e il paese sarà certamente arricchito dalla sua presenza».
«Profumo - ha aggiunto Brunetta a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio - Montezemolo, Passera, Bazoli: che i più bravi si mettano tutti in politica, abbiamo tanto bisogno dei bravi».

Rotondi: «Lui come Montezemolo non ci piace, ma bevengano» - «L'ingresso di nuovi carismi in politica è una ricchezza, anche se non ci piace come si schierano. Vale per Montezemolo come per Profumo. E per chiunque altro». Lo ha affermato il ministro Pdl Gianfranco Rotondi, commentando la possibilità che l'ex ad di Unicredit Alessandro Profumo possa scendere in politica.

Romano: «In giro né Mandrake né bacchette magiche» - La politica rappresenta un luogo in cui tutti possono dare un proprio contributo per questo motivo anche l'ex numero uno di Unicredit Alessandro Profumo, potrebbe scendere in campo anche se non esistono né «Mandrake» né «bacchette magiche». È la posizione del ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, interpellato dai giornalisti a margine della prima festa nazionale dei Popolari di Italia Domani.
«Sono convinto che la politica sia un luogo dove chi vuole dare un contributo può farlo. È un luogo di sacrificio, di servizio e di passione - ha aggiunto il ministro - non penso che ci siano Mandrake o bacchette magiche in giro. Penso che ognuno possa dare, però, un contributo». In merito, poi, allo schieramento nel quale ipoteticamente Profumo potrebbe scegliere di schierarsi, Romano ha concluso: «Sceglierà di farlo dove lo ritiene».

Bombassei: «Profumo in politica? E' uno bravo» - L'eventuale ingresso in politica dell'ex numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, sarebbe un fatto positivo perchè è uno «bravo». Lo ha detto il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio. «Siccome lo ritengo una persona estremamente intelligente - ha detto - ben vengano le persone brave e piene di buona volontà, quindi plaudirei a una scelta di questo genere».
«Ha già dimostrato di essere bravo - ha aggiunto Bombassei - per cui qualsiasi cosa faccia sono sicuro che la farà bene».

Passera: «Profumo in politica? Ne penso strabene» - L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera giudica «strabene» un ingresso dell'ex amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo in politica. A chi gli ha posto questa domanda a margine del Workshop Ambrosetti ha risposto: «Ne penso strabene. È una persona con grande competenza, autorevolezza internazionale, passione. Credo possa portare al mondo della politica risorse intellettuali e umane utilissime».

Pisapia: «Ne penso solo bene» - «Ne penso solo bene. Sarebbe sicuramente d'apporto per una buona politica». Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, commenta così dalla festa dell'Api a Labro, l'ipotesi di un ingresso in politica dell'ex ad di Unicredit, Alessandro Profumo.