31 luglio 2025
Aggiornato 18:30
Altri 17 neonati positivi ai test

TBC al Gemelli, l'infermiera «positiva» dal 2004

Regione Lazio: «In totale sono 96 i casi positivi, con una media dell'8,5%». De Palo: «Nessuna emergenza per bambini»

ROMA - Altri 17 bambini nati al Policlinico Gemelli sono risultati positivi ai test sulla tubercolosi, lo comunica la Regione Lazio nel bollettino quotidiano, sottolineando che si è così «conclusa la fase di monitoraggio» sui neonati. Salgono così a 96 i neonati a cui è stato riscontrato il bacillo della tbc, in seguito ai controlli scattati dopo che è risultata affetta dalla malattia un'infermiera del reparto neonatologia del nosocomio romano. In particolare oggi sono emersi 17 nuovi casi positivi su 132 test effettuati. Si tratta di 10 maschi e 7 femmine. Di questi, un bambino è nato nel mese di gennaio, un bambino a febbraio, 2 a marzo, quattro ad aprile, tre a maggio, due a giugno e quattro a luglio. Le famiglie dei bambini interessati sono state già avvisate. Complessivamente, nell'attività svolta sono state effettuate 1358 visite e test di cui sono pervenuti 1128 risultati, dei quali 96 emersi come positivi, con una media dell'8,5%.

Conclusa la fase di monitoraggio - Si è conclusa così oggi - spiega la Regione - la fase di monitoraggio dell'Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, con l'attività di primo contatto di tutte le famiglie dei neonati interessati dal programma di sorveglianza sulla tubercolosi, compresi quelli nati nel mese di gennaio 2011.
Si è trattata di una esperienza di grandissima complessità, - ha spiegato la presidente Polverini - sia per il numero di soggetti esposti coinvolti, che per la tempestività con cui si è riusciti a dare una risposta. Esiste infatti, un solo caso equiparabile, avvenuto a New York nel 2003, quando 613 neonati furono esposti al micobatterio della tbc e solo 227 furono rintracciati e sottoposti al test, cioè il 37% dei bambini interessati. Nel nostro caso, invece, in 12 giorni i neonati sottoposti al test sono stati pari all'83% del totale».

De Palo: «Nessuna emergenza per bambini» - Sul caso tbc scende in campo anche il campidoglio: l'assessore alla Famiglia, all'Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo sottolinea che dopo «l'epidemia ospedaliera di tubercolosi», che ha colpito i bambini nati al Policlinico Gemelli, monitorerà la situazione con l'impegno che «tutti i bambini possano frequentare in sicurezza gli asili nido» della capitale: Ma l'assessore assicura che non «nessuna emergenza per i bambini», perchè i bambini nati al gemelli e risultati positivi «sono stati dichiarati non in grado di trasmettere l'infezione ad altri bambini, in caso di contatti in asili nido».
«Sono in costante contatto con la commissione congiunta di Politiche sanitarie e Politiche scolastiche e seguo l'evolversi della situazione riguardante l'epidemia ospedaliera di tubercolosi che ha colpito i bambini nati al Policlinico Gemelli.
In tal senso, ho accolto con favore la notizia secondo cui non c'è al momento alcuna urgenza, perché la maggioranza dei neonati è risultata negativa al test per la TBC e quelli positivi sono stati dichiarati non in grado di trasmettere l'infezione ad altri bambini, in caso di contatti in asili nido», spiega l'assessore De Palo. «Continuerò - aggiunge - a monitorare i lavori della commissione congiunta e il parere degli esperti che sono stati convocati per il prossimo 6 settembre per valutare lo stato delle cose dal punto di vista epidemiologico e per recepire eventuali indicazioni». «Ferme restando le rassicurazioni della commissione, garantisco - conclude De Palo - l'impegno di Roma Capitale affinché tutti i bambini possano frequentare gli asili nido in piena sicurezza».

Infermiera del Gemelli «positiva» a test dal 2004 - L'infermiera del Policlinico Gemelli di Roma ammalata di Tbc era positiva all'infezione in un periodo «tra il 2004 ed il 2005». La donna ha confermato il fatto agli inquirenti della Procura di Roma nel corso dell'audizione svolta ieri. A fronte di questo e di altri particolari emersi nel corso dell'atto istruttorio i magistrati hanno dato una ampia delega ai carabinieri del Nas di procedere ad una nuova tornata di acquisizioni, controlli e ascolto di testimoni, in riferimento a quanto fatto dall'ospedale.
Gli investigatori sono concentrati, in questa fase sulla normativa che definisce la sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'infermiera avrebbe comunque sottolineato al pm Alberto Pioletti ed al procuratore aggiunto Leonardo Frisani, che la positività alla tubercolosi a sua conoscenza era dovuta alla effettuazione di un vaccino. Chi indaga, allo stato, vuole stabilire quale è stato il risultato venuto dai controlli successivi. Di qui l'incarico agli uomini del Nas. «Il fascicolo resta senza ipotesi di reato o indagati», si ribadisce a piazzale Clodio, senza aggiungere altro.