18 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Sicurezza stradale

Reato di omicidio stradale. Non serve alla sicurezza ma solo alla propaganda

ADUC: «Un tradizionale appello alla pancia piuttosto che al cervello, metodo che caratterizza il populismo»

FIRENZE - In primis il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, e ora anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, stanno conducendo una campagna estiva perché chi, guidando in stato di alterazione per alcool o stupefacenti, commette un omicidio, non sia più incolpato del reato di omicidio colposo ma volontario. Un tradizionale appello alla pancia piuttosto che al cervello, metodo che caratterizza un populismo che, in genere, serve a soddisfare la voglia di mostrarsi di chi propone che a risolvere problemi, nella fattispecie la sicurezza stradale.
E' la proposta in sé che non regge, perché sarebbe il caso il caso -improbabile pur se già previsto dalla legge- di chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente al volante con l'intento di ammazzare qualcuno, trasformare la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che si è appositamente voluto commettere) è incostituzionale e viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di responsabilità oggettiva che contraddice i principi garantisti della Costituzione in materia penale.
Ci domandiamo perché non si limitino, per esempio, a proporre di inasprire le aggravanti, con sanzioni adeguate all'intensita' della colpa... ma forse così non si mostra la mascella maschia e dura della presunta forza della legge, e l'effetto mediatico è minore.
A noi la sicurezza stradale interessa e, siccome come associazione di cittadini siamo vittime dell'assenza e/o degli errori dell'amministrazione centrale e locale, gradiremmo un maggiore impegno nella prevenzione piuttosto che nelle pene.

Prevenzione che significa tante cose e solo in limitata parte la paura della sanzione che, tra l'altro, nello specifico, già c'è e riteniamo che sia notevole.

Prevenzione significa:
- maggior numero di forze di polizia per strada: i vari automatismi -autovelox, fotored, telecamere varie- oggi sempre più diffusi, non sono sufficienti. Inoltre il loro abuso da parte delle amministrazioni per fare cassa non è certo istruttivo e, quindi, non crea consapevolezza di un'amministrazione amica del cittadino, che si ingegna sempre di più per non «farsi fregare». La presenza delle forze di polizia, invece, oltre che essere di per sé un deterrente, è una più diffusa certezza dell'applicazione del codice.
- migliori infrastrutture e, soprattutto, migliore e continua manutenzione delle stesse. Roma e Firenze, per fare solo due esempi, sono un disastro per buche e manto stradale disastrato, una delle principali cause degli incidenti.

Certamente questo comporta una maggiore disponibilità economica sia dell'amministrazione nazionale che locale. Ma siamo sicuri che non ne valga la pena, viste le disastrose ricadute economiche che il perdurare dell'attuale situazione provoca: sanità pubblica, spese e tempi individuali, mobilità pubblica e privata, etc.
Sicuramente una politica di sicurezza così come l'abbiamo accennata noi da' meno titoli mediatici... ma è per questa mediaticita' che i cittadini eleggono Sindaci e deputati che poi decidono i ministri? Non dovrebbe essere così.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc