Calderoli: Tutto si può rivedere ma evitiamo il default
Il Ministro della Semplificazione: «Questo Governo quando arrivano le difficoltà è compatto»
ROMA - «Tutto si può rivedere ma a saldi invariati. E senza smontare il testo, altrimenti rischiamo il default». Lo afferma a proposito della manovra economica aggiuntiva Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa.
«Forse a questo governo fa bene l'emergenza, quando non c'è si fa male da solo ma quando arrivano le difficoltà è compatto», afferma l'esponente leghista. «Certo a settembre sulla Libia non si rivota». «Noi - prosegue Calderoli - abbiamo ascoltato tutti. Ma chi governa deve essere il punto di bilanciamento rispetto agli interessi, anche legittimi, delle varie categorie. E ci siamo mossi mettendo in opera la ricetta europea. Ma il farmaco per la cura lo abbiamo scelto noi. Un provvedimento sull'Iva può essere anche auspicabile, all'interno della riforma fiscale, ma non per finanziare o ridurre i tagli nella spesa pubblica. Perché se uno aumenta la pressione fiscale indiretta non solo rianima l'inflazione ma riduce pure i consumi«
«Tra me e Maroni - risponde Calderoli ad una domanda sull'ipotesi di attriti tra i due esponenti del Carroccio - c'è stato un attrito, ma nel '94. Da allora niente più. Siamo assolutamente complementari. Lui ha una marcia in più sull'analisi politica, io mi riconosco una marcia in più sul fronte organizzativo e nei complessivi rapporti tra coordinamento e governo. Non a caso ci sentiamo tutti i giorni».