12 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
Manovra economica

Il flop di ieri di Governo e Parlamento

Nulla di nuovo da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e altrettanto dalle opposizioni

ROMA - Come preannunciato le sedute del Parlamento di ieri si sono risolte in flop. Nulla di nuovo da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e altrettanto dalle opposizioni. Se qualcuno si aspettava l'indicazione di un programma, o meglio di un proclama, che ci avviasse ad uscire dalle secche nelle quali il Paese è arenato, si è sbagliato. L'opposizione si è lasciata andare tra lo show e le proposte che lasciano il tempo che trovano (governo tecnico o di unità nazionale). Eppure di cose da fare ce ne sarebbero ad iniziare dalle riforme per lo snellimento della burocrazia che gravano sulle imprese per 10 miliardi o le liberalizzazioni dei servizi pubblici e delle professioni. Non si fa perché la stragrande maggioranza dei parlamentari è legata a questo o quell'interesse che impediscono al Paese di decollare. Così la discussione verte sugli stipendi o sulle indennità dei parlamentari, come se chi ha interessi da tutelare dia importanza alle briciole rispetto al ricco banchetto delle lottizzazioni e degli appalti. Come è noto il fumo serve a coprire qualcos'altro, più consistente.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc