24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La maggioranza si spacca in vista del Cdm

Missioni, stop della Lega al Decreto

Opposizioni: «Pronti a sostenere il finanziamento ma Governo a casa»

ROMA - Subita una doccia fredda dal Consiglio Supremo di Difesa riunito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale che ha confermato, pur ammettendo riduzioni, l'impegno italiano nelle missioni di peacekeeping all'estero. La Lega ha puntato dritto su Palazzo Chigi e, con una lettera del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiesto che il decreto di rifinanziamento delle missioni non venga portato fuori odg in cui non figura all'approvazione del Consiglio dei Ministri, convocato domani mattina alle 9 a palazzo Chigi.

Meglio, è il senso della missiva leghista al Premier, discuterne prima all'interno del governo, con la disponibilità ad un confronto vero e nel merito, e solo successivamente portare il decreto in Cdm per l'approvazione. Tra le argomentazioni addotte, il fatto che in un momento di grave crisi economica e in cui si chiedono sacrifici ai cittadini, ci sono troppe missioni in corso e da troppo tempo: da qui l'opportunità di rivalutarne la effettiva necessità.

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl, senza entrare nel merito della richiesta leghista, ha rivendicato con forza valore e impegni presi al Quirinale da tutto il Governo, ministro leghista dell'Interno compreso. «Il Presidente della Repubblica, e il Presidente del Consiglio hanno dimostrato di avere a cuore il ruolo dell'Italia e delle forze armate: il Consiglio Supremo di Difesa ha fatto un lavoro di grande responsabilità e approfondimento», ha detto raggiunto dalla notizia dell'incursione legjhsita mentre era ospite dell'ambasciatore Usa in Italia in occasione dell'Independence Day.

Le opposizioni, dal canto loro, si sono dichiarate subito pronte a sostenere e far approvare il decreto in Parlamento se Berlusconi avrà il coraggio di non dare ascolto alla Lega e far approvare domani il rifinanziamento in Cdm, a condizione che «Berlusconi - hanno detto in coro i rappresentanti di Pd, Terzo Polo e Idv- prenda atto che non ha più una maggioranza in politica estera e ne tragga le conseguenze» perchè «la scelta grave e irresponsabile della Lega danneggia immagine e credibilità del Paese all'estero e mette a rischio i nostri militari».