19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Seminario interno al partito

Pd: Il nostro federalismo non è quello fallimentare della Lega

Chiti: «Le autonomie locali devono cooperare con lo Stato centrale»

FIRENZE - Il Pd crede ancora nel federalismo e prende le distanze da quello, ritenuto «fallimentare» della Lega Nord. E' questo senso il seminario interno al partito, che a Firenze riunisce oggi buona parte dei principali eletti negli enti locali di tutta Italia. Dai presidenti di Toscana e Emilia-Romagna Enrico Rossi e Vasco Errani, al sindaco di Torino, Piero Fassino, presente il segretario Pierluigi Bersani, è unanime il coro di condanna contro i decreti approvati dal Governo sul federalismo, cui si aggiunge l'ultima manovra approvata ieri.

«Il seminario lo abbiamo ideato qualche mese fa -spiega l'ex presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che ha tenuto la relazione introduttiva- quando il Governo si è preso altri sei mesi di tempo per le correzioni ai decreti». La questione del federalismo e del rapporto tra Roma e autonomie locali torna d'attualità dopo l'approvazione «di una manovra che ricade in maniera pesantissima su comuni e regioni -sottolinea il senatore Vannino Chiti - perché viene ancora colpito il fondo di riequilibrio che si aggiunge ai colpi degli anni passati. Vengono colpiti gli enti locali ma soprattutto i servizi che loro forniscono ai cittadini».

L'Italia, aggiunge Chiti, «ha certamente bisogno di una riforma delle istituzioni e delle autonomie locali, che funzionino però in cooperazione con lo Stato sociale». Il Pd in questo «si contrappone alla Lega Nord, che in otto anni di Governo -accusa ancora Chiti - ha parlato sì di federalismo, ma ha creato questa distruzione dei soggetti del federalismo. Fa un po' di propaganda per nascondere il suo fallimento». Per Martini, «è il fallimento della Lega, ma non del federalismo. Certo, fin qui è un'occasione perduta».