Pdl travolto: ora la Lega non stacchi la spina al Governo
Solo tre capoluoghi al centrodestra, parità per le province
ROMA - Sandro Bondi rimette il suo mandato da coordinatore, nel Pdl si chiede il rinnovamento e c'è già chi si appella alla Lega perché non stacchi la spina al Governo. L'onda d'urto dei ballottaggi, con la sconfitta a Milano e Napoli, colpisce la maggioranza e fa esultare l'opposizione, pronta a scendere in piazza.
Luigi De Magistris e Giuliano Pisapia staccano Letizia Moratti e Gianni Lettieri di almeno dieci punti, con il 65 e 55 per cento dei voti. Ma è su tutti i ballottaggi di comunali e provinciali che il centrodestra è travolto: centrosinistra avanti, nei capoluogo, a Cosenza e Iglesias (Varese resta alla Lega) e sconfitto, oltre che a Milano e Napoli, a Cagliari, Trieste, Novara, Rimini, Grosseto, Crotone, Pordenone. Vittoria anche nei ballottaggi alle provinciali, con il centrodestra che tiene Reggio Calabria e Vercelli e il centrosinistra che resta a Trieste, Macerata e conquista Mantova. In totale, dati anche i risultati del primo turno, per le comunali finisce 22 a 8, per le provinciali otto a tre.
Sandro Bondi rimette il suo mandato da coordinatore visti i risultati e rimette tutto nelle mani di Berlusconi. Per Gaetano Quagliariello, vice capogruppo al Senato, il Pdl «resta il primo partito» in Italia ma il colpo è pesante, la Lega un incognita ed è al Carroccio che si rivolge: se si vuole che il Governo resti, «non stacchi la spina». Ma la resa dei conti è dietro l'angolo, seppure Matteo Salvini la nega, convinto che nella sconfitta la Lega abbia comunque guadagnato 35 mila voti rispetto al Pdl. Berlusconi, da Bucarest, non commenta: per la stampa solo dichiarazioni ufficiali sulla visita in Romania.
Esulta intanto l'opposizione. Il Pd è pronto a scendere in piazza, dal voto - commenta il vice segretario Enrico Letta - arriva «uno schiaffo» alla maggioranza, «abbiamo vinto ovunque». Fli è scettico sulla possibilità che si apra subito una crisi, ma certo, dice il vice presidente Italo Bocchino, Berlusconi «ha perso» il referendum su se stesso. Per questo ora il Premier deve fare un passo indietro e dimettersi, chiedono il segretario Udc Lorenzo Cesa e il leader Idv, Antonio Di Pietro: quello di De Magistris, candidato Idv che ha sparigliato a Napoli è un risultato che va oltre ogni aspettativa con cui, ha detto il prossimo sindaco, la città «è stata liberata».
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