Sgarbi-Formigoni in campo per la Moratti
Il Critico-showman si riconcilia: «Deve restare sindaco. Dietro Pisapia barbari devastatori»
MILANO - In campo per Letizia Moratti a quattro giorni dal voto per il nuovo Sindaco di Milano due esponenti del centrodestra dal passato anche recente molto teso con la signora sindaco uscente: il critico d'arte-showman Vittorio Sgarbi, il Presidente della Lombardia Roberto Formigoni, esponente di punta di quella Cl che al primo turno sembra essersi divisa nel voto sotto la Madonnina.
FORMIGONI - «Letizia Moratti - ha affermato Formigoni, intervistato oggi da Libero- non è affatto un candidato debole. La sua Giunta ha fatto tanto ed è un bene per la città che possa restare Sindaco. Il problema, forse, è di non essere riusciti a comunicare quanto a Milano è stato fatto. Letizia ed io abbiamo lavorato bene insieme, e insieme dobbiamo continuare».
SGARBI - Sgarbi, entrato nella Giunta Moratti da assessore alla Cultura ad inizio consiliatura e poi 'licenziato in tronco' con revoca delle deleghe dalla signora sindaco l' 8 Maggio 2008 allora da lui definita 'suor Letizia', oggi scioglie le sue riserve sul voto meneghino, riconciliandosi con la Moratti. «Se vince Pisapia - è l'argomentazione dell'annuncio di Sgarbi affidato ad una intervista al Corriere della sera- perde Berlusconi e io sono senza esitazione dalla parte del Premier» . Inoltre, «se guardo Pisapia, dietro vedo barbari devastatori: Di Pietro, Travaglio, Fini. E Vendola con le sue pale eoliche che hanno devastato la Puglia. Io non voglio vivere in un'Italia prigioniera di questi signori».
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