Ai ballottaggi il terzo polo non si schiera
Ronchi si dimette. Fini: «Chi vuole dividerci cambi i suoi piani»
ROMA - Né con Moratti né con Pisapia. Né con De Magistris né con Lettieri: il Terzo Polo non si schiera ai ballottaggi delle elezioni comunali di Milano e Napoli e lascia libertà di voto ai propri elettori. Alla fine, la linea che esce dalle riunioni dei vertici nazionali di Udc, Api e Fli con i dirigenti locali e i candidati a sindaco Manfredi Palmeri e Raimondo Pasquino non smentisce gli orientamenti già emersi nelle ore immediatamente successive al voto.
DETERMINANTI - Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini e Francesco Rutelli lo annunciano in una conferenza stampa nel pomeriggio al fianco di Pasquino e Palmeri: «Siamo determinanti al secondo turno - spiega Pasquino - ma non siamo disposti ad alcun apparentamento né disposti a una situazione di sottogoverno. Il nostro programma sarà la stella polare e vogliamo che i candidati esprimano la loro condivisione». Palmeri gli fa eco: «Noi non chiediamo nulla per noi chiediamo tutto per Milano. Non facciamo apparentamenti con la Moratti o con Pisapia, facciamo un apparentamento con la città».
CAOS TRA I FINIANI - Nessun esponente di Udc, Fli e Api - è dunque l'indicazione - dovrà fare campagna per gli sfidanti in campo a Milano e a Napoli ma la decisione divide. Divide soprattutto i finiani che venerdì prossimo 20 maggio sono chiamati alla resa dei conti: la scelta di non dare indicazione di voto infatti verrà sottoposta all'Assemblea nazionale che, ironia della sorte, tocca convocare proprio al suo presidente Andrea Ronchi, l'esponente di Fli che, insieme ad Adolfo Urso è intenzionato ad appoggiare i candidati del centrodestra. «La decisione presa dall'assemblea sarà vincolante per tutti», spiega Fini in conferenza stampa. Poche ore dopo trapela la notizia che Ronchi ha deciso di lasciare l'incarico di presidente dell'Assemblea. Un passo verso lo strappo con Fli. Il presidente della Camera, tuttavia, va dritto per la sua strada: «Il Terzo polo ha mosso i primi passi alle elezioni amministrative, si sta organizzando nel Parlamento e nel Paese: chiunque pensa di dividerci è meglio che cambi i suoi piani. Così come siamo stati uniti in campagna elettorale, lo saremo anche nei ballottaggi e nei mesi successivi».
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