30 luglio 2025
Aggiornato 21:00
«Pareggio? Ora rido di gusto»

Bersani: Il Pd ha vinto, se Governo non ce la fa si voti

Il Leader ricompatta il partito. Appello al Terzo polo per i ballottaggi

ROMA - «Pareggio? Ora rido di gusto». Pier Luigi Bersani ha infierito così sulla sconfitta del Pdl che oggi tirando le somme del voto sulle amministrative ha parlato di un sostanziale pareggio tra i due schieramenti «se si esclude Milano». Il segretario del Pd oggi ha fatto i conti dei voti raccolti, ballottaggi compresi, come a Milano e Napoli dalla lista del Pd e ha rivendicato il «risultato straordinario» per il suo partito. Insomma «il vincitore c'è eccome, è il centrosinistra e il Pd» mentre per «il Pdl è stata una scoppola micidiale non compensata dalla Lega che arretra in tanti comuni piccoli e grandi del Nord». Per Bersani questa maggioranza «non arriverà al 2013» e quindi se crisi dovesse essere «non ci sarebbe altra strada che le elezioni».

VELTRONI: NESSUNA VERIFICA - Il leader del Pd oggi ha affrontato anche una riunione del coordinamento, il parlamentino in cui siedono i dirigenti di tutte le aree del partito, ottenendo anche dalla minoranza guidata da Walter Veltroni un plauso per i risultati elettorali. «Non c'è bisogno di un dibattito, tutti condividiamo la relazione di Bersani» ha detto l'ex segretario constatando gli «ottimi risultati del Pd e del centrosinistra» e rinunciando perciò a quella 'verifica' interna chiesta poco prima del voto.

LAVORIAMO PER UNA COMPOSIZIONE DEL CENTROSINISTRA - Bersani ha assicurato l'impegno totale del partito e suo personale per la vittoria del centrosinistra ai ballottaggi, soprattutto quelli più importanti di Milano e Napoli. Nessun problema se i candidati non sono espressione del suo partito. «Conosciamo i problemi di ricomposizione del centrosinistra a Napoli - ha ammesso -, li affronteremo. Noi lavoriamo per una composizione del centrosinistra che renda possibile e vincente la candidatura di de Magistris e del centrosinistra». E proprio pensando ai ballottaggi ha rinnovato l'appello al terzo polo per una convergenza che non suoni però come un astratto politicismo: «è la posizione del Pd - ha spiegato - che si rivolge a progressisti e moderati, e lo è comunque sia, che vengano o non vengano».