Pdl sconfitto a Milano, Pd vince Bologna in zona Cesarini
Sorpresa dell'Idv a Napoli che va al ballotaggio con il PDL. A Torino vola Fassino
ROMA - Il ballottaggio forse c'era nel toto voto a Milano, sfida centrale in questa tornata amministrativa. Il sorpasso di Pisapia su Moratti certo no. Quella che si profila, in attesa dei risultati definitivi che arriveranno in nottata, è una sconfitta per il Pdl, un boccone molto amaro per la Lega. Esulta il Pd che con il suo candidato, a Bologna, segna una vittoria ma strappata : Virginio Merola sfonda, ma di poco, il 50 per cento. E a Napoli è Luigi De Magistris, candidato Idv, ad andare al ballottaggio con Gianni Lettieri, mentre il candidato dei democratici Mario Morcone che non arriva al 20 per cento.
Milano in primis con Giuliano Pisapia che stacca Letizia Moratti di circa 5 punti - 47 a 42 per cento - e con tutta la cautela del caso annuncia, «cambieremo Milano». Silenzio dalla candidata del centrodestra ma molti, nel Pdl, ammettono la sconfitta, la sorpresa e la necessità - se il dato fosse confermato - di una «riflessione». «Ci aspettavamo un risultato diverso» dice il coordinatore Denis Verdini, e ora si punta sul Terzo polo che al ballottaggio deve confermare la collocazione del centrodestra per continuare a definirsi moderato. In ogni caso, «gli elettori sapranno scegliere bene».
Esulta il Pd con Pier Luigi Bersani che vede la vittoria, «un'inversione», invita la Lega a riflettere, garantisce che ai ballottaggi «il centrosinistra sarà unito», in primis a Napoli, dove il Pd appoggerà De Magistris. Ma sarà determinante il Terzo polo, che si attesta sul 5 per cento nelle quattro principali città: la linea dichiarata è quella di decidere sulla base dei candidati e delle condizioni politiche, senza pregiudizi, quella ufficiosa - ma che Fini, Casini e Rutelli avrebbero delineato in un summit stamani - sarebbe comunque quella di non appoggiare i candidati del Pdl, magari dando libertà di voto, certamente a Napoli (dove è insuperabile l'ostacolo De Magistris) e forse anche a Milano e Bologna.
C'è poi il nodo Lega. Scontento non dichiarato ma palpabile, a via Bellerio e anche nel silenzio di Roberto Maroni. Bossi sarebbe a dir poco «stupito» sull'esito della partita a Milano, dove la Lega - ferma con la sua lista al 10 per cento - avrebbe perso a causa del Pdl.
Due ballottaggi e due vittorie una, quella di Piero Fassino, chiara e definita e ottenuta sulla scia del fattore Chiamparino: il candidato del centrosinistra, subito in vantaggio, si assesta dalle ultime proiezioni, sul 56 per cento dei voti.
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