20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Preti pedofili

Padre Lombardi: Urgente rispondere a piaga abusi

Diffusa lettera circolare del Vaticano su linee guida per casi abusi

CITTÀ DEL VATICANO - La Lettera circolare con le indicazioni per le conferenze episcopali di tutto il mondo sulle linee guida da tenere presenti nei casi di abusi sessuali commessi da membri del clero rappresenta «un nuovo passo molto importante per promuovere in tutta la chiesa la consapevolezza della necessità e dell'urgenza di rispondere nel modo più efficace e lungimirante alla piaga degli abusi sessuali da parte dei membri del clero, rinnovando così la piena credibilità della testimonianza e della missione educativa della Chiesa, contribuendo a creare nella società in generale quegli ambienti educativi sicuri di cui vi è urgente bisogno». È quanto ha detto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, commentando la Lettera diffusa questa mattina dal Vaticano.

«Appaiono chiare due preoccupazioni - spiega padre Lombardi - incoraggiare ad affrontare tempestivamente ed efficacemente il problema con indicazioni chiare, organiche, adatte alle situazioni locali, compresi i rapporti con le norme e le autorità civili» e «rispettare la competenza fondamentale dei vescovi diocesani (e dei superiori maggiori religiosi) nella materia».

La Lettera Circolare si articola in tre parti. «La prima sviluppa una serie di indicazioni generali, fra cui in particolare l'attenzione prioritaria alle vittime dell'abuso sessuale, l'ascolto e l'assistenza spirituale psicologica alle vittime e ai familiari, lo sviluppo di programmi di prevenzione per creare ambienti veramente sicuri per i minori, la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi e lo scambio di informazioni sui candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che si trasferiscono, l'accompagnamento dei sacerdoti, la loro formazione permanente e la formazione alle loro responsabilità nel campo degli abusi, il modo di seguirli quando siano accusati, di trattare secondo il diritto gli eventuali casi di abuso, la riabilitazione della buona fama di chi sia stato accusato ingiustamente, la cooperazione con le autorità civili nell'ambito delle rispettive competenze e l'osservanza delle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguarda il deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale».

La seconda parte «richiama le prescrizioni oggi vigenti della legislazione canonica, dopo l'aggiornamento del 2010», mentre la terza e ultima parte «enumera una serie di osservazioni utili per formulare i concreti orientamenti operativi per i vescovi e superiori maggiori». «Si ribadisce la necessità di offrire assistenza alle vittime; di trattare con rispetto il denunciante e garantire la privacy e la buona fama delle persone; di tener nel dovuto conto le leggi civili del paese, compreso l'eventuale obbligo di avvisare le autorità civili; di garantire all'accusato informazione sulle accuse e possibilità di rispondervi, e in ogni caso un sostentamento giusto e degno; di escludere il ritorno del chierico al ministero pubblico, in caso di pericolo per i minori o scandalo della comunità».