Berlusconi: «I Pm di Milano potrebbero essere una associazione a delinquere»
Napolitano: «Prima di parlare di riforme, riconoscere l'onore che si deve alla Magistratura». Di Pietro: «Berlusconi va in Tribunale per farsi la campagna elettorale». Il
MILANO - Il presidente del Consiglio presente in aula al processo Mills si scaglia nuovamente contro i Pm milanesi e adombra il sospetto che i magistrati possano essere una associazione con il fine di delinquere.
Secondo Berlusconi per estirpare il»cancro» di giudici come quelli che seguono il processo Mills bisogna istituire una commissione di inchiesta parlamentare che ne verifichi l’operato.
BERLUSCONI CHIEDE UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SUI PM MILANESI - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha infatti annunciato che chiederà l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sui Pm di Milano «per verificare se ci sia l'associazione con fine a delinquere». Lo ha detto durante una pausa del processo Mills.
LA COMMISSIONE PER ESTIRPARE IL CANCRO DELLA GIUSTIZIA POLITICIZZATA - La commissione parlamentare di inchiesta, secondo il premier, deve essere costituita contro «il cancro» per la giustizia rappresentato dai pm politicizzati come quelli di Milano che seguono il processo Mills. Lassini ho parlato, lui si è ritirato».
LASSINI E’ STATO CORRETTO: HA DETTO CHE SI RITIRA - «È stato del tutto indebito il paragone tra Br e Pm, è vero che io ho parlato con Lassini per telefono, lui mi ha detto che si è ritirato e poi ne ho parlato anche con la Moratti che ha dato atto della correttezza di Lassini di ritirarsi», ha precisato Berlusconi.
IL PROCESSO MILLS HA DELL’INCREDIBILE COME TUTTI GLI ALTRI - «Questo per il caso Mills è un processo che ha dell'incredibile come del resto tutti gli altri perché in 18 anni ci sono stati 24 tentativi per farmi fuori usando il diritto come arma contro di me, ha affermato Silvio Berlusconi parlando con i giornalisti in una pausa dell'udienza del processo Mills. Berlusconi ha aggiunto di essere «grato ai magistrati, colleghi dei pm, che hanno ritenuto infondate le accuse e mi hanno assolto».
LA PRESCRIZIONE NON E’ UNA CONDANNA - A chi gli ricorda che nei suoi processi ci sono state anche delle prescrizioni, Berlusconi aggiunge: «La prescrizione non è una condanna, significa che è scaduto il tempo a disposizione dei procuratori per dimostrare le loro accuse».
I MAGISTRATI UCCISI DALLE BR FIGURE QUASI EROICHE - «I magistrati vittime delle Br e del terrorismo sono figure quasi eroiche a cui deve andare la riconoscenza dell'intero Paese». Lo dice Silvio Berlusconi parlando con i giornalisti in una pausa dell'udienza del processo Mills. Il premier ha risposto a una domanda sulla giornata della Memoria.
NAPOLITANO: BISOGNA ESSERE CONSAPEVOLI DELL’ONORE CHE SI DEVE ALLA MAGISTRATURA - Bisogna prima essere consapevoli «dell'onore che si deve alla magistratura» per poi lanciare «ogni produttivo appello alla collaborazione necessaria per le riforme necessarie». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Giornata della memoria per le vittime del terrorismo.
DI PIETRO: PER BERLUSCONI E’ CRIMINALE E’ CHI COMBATTE IL CRIMINE - «In tribunale Berlusconi ci sta andando questi giorni no per rispondere ai giudici ma per farsi campagna elettorale sulle spalle della legalità e della giustizia». Lo ha affermato il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, a margine di un comizio a Pavia, commentando la presenza di oggi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al processo Mills.
IL PREMIER IN TRIBUNALE PER FARSI LA PROPAGANDA ELETTORALE - «In un paese normale - ha detto Di Pietro - una persona che fa il presidente del Consiglio va dai giudici tutti i giorni e non a ridosso della campagna elettorale solo per sputargli addosso e chiamarli eversivi e criminali».
NON HA ALCUN SENSO DELLA LEGALITA’ - Secondo Di Pietro «Berlusconi non ha alcun rispetto della giustizia e alcun senso della legalità. Per lui - ha proseguito - i criminali sono quelli che combattono il crimine e non quelli che commettono i reati. Lui è una persona che commette reati però non si vuol far processare, quindi non sappiamo se i reati li ha commessi davvero o no. Si meriterebbe - ha concluso Di Pietro - l'espulsione dal contesto politico».