24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Mafia

Ingroia su Ciancimino: L'accusa di calunnia non è acqua fresca

Il Pm di Palermo: «Le altre dichiarazioni restano valide»

PALERMO - «Un'accusa di calunnia non è certo acqua fresca, però è anche vero che ci sono delle dichiarazioni di Ciancimino che stavano in piedi a prescindere dalla sua attendibilità generica perché riscontrate da elementi specifici e che dunque restano valide». Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, parlando del fermo, avvenuto ieri a Parma, di Massimo Ciancimino. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo è accusato di calunnia aggravata, per il sospetto d'aver falsificato un documento consegnato ai magistrati che indagano sulla presunta trattativa tra Stato e mafia all'indomani della stagione stragista.