Commissariata una anno fa, Latina torna al voto
Fli arruola ma non candida Pennacchi. Di Giorgi (Pdl) favorito
LATINA - Commissariato da un anno, in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale per le dimissioni in blocco di 22 consiglieri (ex Forza Italia, Pd e gruppo Progetto per Latina) che provocò la fine secondo mandato del sindaco Vincenzo Zaccheo (ex An), torna al voto il comune di Latina: una sfida quella per conquistare la poltrona di primo cittadino della città pontina che non dovrebbe riservare sorprese. In campo nella storica roccaforte della destra nel Lazio il candidato - favorito - Giovanni Di Giorgi, sostenuto dal Pdl e dall'Udc; il candidato del Pd Claudio Moscardelli, appoggiato anche da Api e Sinistra Ecologia e Libertà; la lista civica 'Latina futura' per Giancarlo Nardin; Delio Redi, candidato di Alleanza di Centro; Filippo Cosignani, che guiderà la lista di Futuro e Libertà 'Pennacchi per Latina'.
La lista dei finiani, dunque, arruola l'autore del Fasciocomunista e di Canale Mussolini per la prima prova elettorale dopo lo strappo di Gianfranco Fini con il Pdl. Lo scrittore, ex operaio, nato e cresciuto in una numerosa famiglia di Latina, ha scelto però di non candidarsi né a sindaco, né a consigliere: farà campagna elettorale per l'avvocato Cosignani sostenuto da una lista di 'volti noti', come i deputati Claudio Barbaro e Fabio Granata, l'artista futurista che colorò di rosso la Fontana Di Trevi Graziano Cecchini, lo storico Franco Cardini. L'impegno di Pennacchi e l'ipotesi di appoggiare il candidato del centrosinistra in caso di ballottaggio, tuttavia, ha generato una situazione caotica tra i futuristi provocando anche le dimissioni da coordinatore del partito a Rieti di Potito Salatto.
Il Pdl alla fine converge sulla candidatura di Di Giorgi, che sarà appoggiato dall'Udc e dalla Destra di Storace: una decisione per la quale è stato necessario l'intervento di Renata Polverini e di Silvio Berlusconi. Si chiude per il momento dunque un anno di lotte intestine al partito tra gli ex An dell'ex sindaco Zaccheo e gli ex Forza Italia, coordinati dal senatore Claudio Fazzone: i consiglieri forzisti si erano dimessi un anno fa insieme ai consiglieri del Pd e del gruppo progetto per Latina decretando lo scioglimento del comune pontino poi affidato al commissario Guido Nardone. A far precipitare la situazione era stato un 'fuorionda' di Striscia la notizia tra Zaccheo e l'allora neo-eletta governatrice del Lazio Polverini: il sindaco di Latina era stato intercettato da una telecamera mentre invitava Polverini a «non appaltare più tutto a Fazzone».
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