19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Dopo le accuse di contiguità con la mafia rivolte al governatore dell’isola

Veltroni: il Pd in Sicilia chiuda con Lombardo

Intanto Bersani rilancia la grande ammucchia costituzionale per scalzare Berlusconi

ROMA - Silenzio e attendismo in una fase così delicata che vede il governatore da noi sostenuto indagato per mafia, rischiano di far male al partito e di far uscire dall'angolo il centrodestra: tanti nostri amministratori combattono la mafia e qualsiasi contiguità con Cosa Nostra, quindi non possiamo non tenere conto di un indagine per mafia che riguarda Lombardo e di stare qui ad aspettare passivamente esiti giudiziari», ha affermato l’ex segretario del Pd, Walter Veltroni.

VELTRONI: BISOGNA INTERROMPERE L’ALLEANZA CON LOMBARDO - «Il Pd chiuda l'esperienza di governo in corso. Lo avevo sostenuto a novembre, registro positivamente che anche i vertici nazionali del partito siano ora arrivati alla medesima conclusione. E' evidente che bisogna interrompere questa fase e presentarsi ai siciliani come futura forza di governo». Lo sostiene l'ex segretario del Pd Walter Veltroni in una intervista a Repubblica Palermo.

I DIRIGENTI SI FACCIANO CORAGGIO DAVANTI AD ACCUSE COSI’ PESANTI - «I dirigenti - prosegue - non abbiano paura, presentino un progetto di riforma della Sicilia e prendano il meglio di questa avventura pur contraddittoria. Lo dice chi, come si sa, non l'ha mai condivisa ritenendo che se si è stati avversari in campagna elettorale lo si era per solide e profonde ragioni. Inoltre, come dissi proprio a Repubblica a novembre, le accuse dei magistrati di Catania sono molto pesanti e avrebbero meritato chiarimenti che non sono venuti.

IL PD DEVE APRIRE UNA NUOVA FASE - «Il Partito democratico - conclude Veltroni - deve prendere una decisione netta, se necessario avviando subito le procedure per indire il referendum, visto che già 5 mila iscritti lo hanno richiesto. Sono davvero preoccupato e colpito dai continui rinvii dell'assemblea del partito. I dirigenti si assumano le proprie responsabilità e, come dice Mila Spicola nell'intervista a Repubblica, vadano oltre le correnti e aprano una nuova fase».

BERSANI RILANCIA L’ALLEANZA COSTITUZIONALE - Il segretario del Pd Pierluigi Bersani rilancia con fora la necessità di realizzare una «alleanza costituzionale con tutte le forze della ricostruzione» per realizzare una «riforma repubblicana» e dare «prospettiva e stabilità ad una politica riformista che in Italia è stata sempre minoritaria».

APERTURA AL TERZO POLO, MA NON SOLO - L'apertura del segretario del Pd sicuramente in direzione Terzo Polo, ma forse a 360 gradi quale che siano le forze riformiste interessate , è contenuta nel suo libro intervista da oggi in libreria 'Per una buona ragione» edito da Laterza e curato da Claudio Sardo e Miguel Gotor, di cui diverse anticipazioni sono state fornite ai quotidiani, secondo quanto riporta oggi 'Il Messaggero'.

SE SERVE SARO’ IO IL LEADER, MA PRIMA DI TUTTO VIENE IL PROGETTO - Bersani si mostra consapevole che sulla strada della 'ricostruzione repubblicana' il Pd potrebbe però anche senza alleati ma si dichiara altrettanto determinato a portarla avanti anche da solo. Se necessario con la sua stessa candidatura a premier. «In tutta la mia vita - ha risposto in proposito nel libro-intervista - non mi sono mai tirato indietro davanti alla responsabilità. Ma non ho neanche mai messo la mia persona davanti ai progetti che ritenevo importanti».