Maroni firma con Tunisi: Ora rimpatri e blocco
Il Ministro dell'Interno: «Per chi è già in Italia permesso di soggiorno temporaneo»
TUNISI - «Svuotare la vasca e chiudere il rubinetto». Ovvero concedere il permesso di soggiorno temporaneo ai tunisini già in Italia, rendendoli liberi di muoversi in Europa e quindi di lasciare presumibilmente l'Italia; e poi attivare il pattugliamento delle coste tunisine, fornendo alla Tunisia motovedette e fuoristrada. E' la metafora usata anche dal ministro Roberto Maroni per descrivere la strategia di contrasto all'immigrazione irregolare, grazie all'accordo siglato a Tunisi con l'omologo Habib Essid.
Un'intesa siglata dopo una trattativa estenuante: ieri la visita di Maroni con Silvio Berlusconi, poi il lavoro della commissione tecnica bilaterale, e oggi le oltre nove ore di confronto tra i due ministri degli Interni. Il risultato è l'accordo sullo status dei tunisini presenti in Italia: a loro sarà concesso il permesso di soggiorno temporaneo. Durerà tre mesi, e per questo lasso di tempo i possessori potranno muoversi liberamente in Europa: ma scaduti i tre mesi, se il Paese in cui si troveranno vorrà espellerli - spiegano fonti della delegazione italiana a Tunisi - torneranno nuovamente in Italia. Per chi arriverà invece dopo la firma del decreto del Presidente del Consiglio l'accordo prevede una procedura accelerata per il rimpatrio in Tunisia: basterà il riconoscimento di un agente consolare tunisino, senza le schede dattiloscopiche. Almeno, questa è la procedura individuata in quello che lo stesso Maroni definisce «processo verbale». Resterà da vedere se il meccanismo reggerà alla prova dei fatti e al ritmo dei nuovi arrivi.
L'altro obiettivo è infatti, dopo aver «svuotato la vasca», provare a chiudere i rubinetti. Per riuscirci, l'Italia mette a disposizione 6 nuove motovedette, qualche centinaia di fuoristrada, e sta già rinnovando 7 motovedette in uso alle autorità tunisine.
Maroni si dice «soddisfatto», al termine di una trattativa «lunga, non facile». Ma ora, rivendica il ministro, «la cooperazione è più intensa che in passato: bisognerà attuarla, ma qui ci sono tutti i presupposti e le iniziative per realizzare gli obiettivi che ci siamo posti, ovvero il contrasto ma anche la gestione dell'immigrazione in spirito di collaborazione con le autorità tunisine».