28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Rientra a Roma

Napolitano, concluso il viaggio a New York

Per il Presidente della Repubblica full immersion da discorso a Onu su Libia a immigrati e Lampedusa

NEW YORK - Si è concluso il viaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a New York. Il capo dello Stato, durante una visita iniziata sabato scorso, ha colto l'occasione per rinsaldare i già forti legami con gli Stati Uniti (non ci sono tuttavia stati incontri con esponenti di alto livello dell'amministrazione Obama), ma soprattutto per affrontare temi spinosi, come quello dell'immigrazione e della crisi in Libia.

VISITA AD ELLIS ISLAND - Il presidente, che ha incontrato i rappresentanti della comunità italiana a Manhattan e lunedì aveva parlato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ieri ha voluto visitare Ellis Island e il Museo dell'Immigrazione, cogliendo l'occasione per parlare di Lampedusa e di una situazione giudicata «inaccettabile». Sullo stesso tema è tornato anche durante il dibattito di ieri sera alla New York University, dove Napolitano ha anche discusso di Libia, Europa e di politica interna.

VITA PRIVATA - Ieri sera il capo dello Stato aveva anche accettato di rispondere a domande sulla sua vita privata, raccontando dei bombardamenti a Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale - «la paura rendeva tutti uguali», ha detto, - dei personaggi che hanno influenzato le sue scelte politiche - «Antonio Gramsci è stato un'illuminazione», - del rapporto con padre, che inizialmente non approvava le sue scelte politiche e persino dei suoi gusti - «su un'isola deserta porterei un Beethoven, un Mozart e un Bartok» o ancora «piatto preferito? Non sorprendentemente, gli spaghetti».