25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Immigrazione: cresce la tensione fra Italia e Francia

Frattini: Non ci bastano i soldi, l'Europa deve prendersi gli sfollati

Il ministro degli esteri denuncia i respingimenti francesi a Ventimiglia. Lombardo: la Sicilia non accetterà imposizioni dal governo. In arrivo le navi cisterna per la sete di Lampedusa. Napolita

ROMA - «L'Europa non può dire 'l'Italia ha ricevuto 7 milioni di euro, si arrangi' Servono interventi politici, previsti dalle leggi europee», ha affermato Franco Frattini. Il ministro ha quindi ricordato che è in vigore da anni una legge che «prevede con chiarezza che quando ci sono afflussi improvvisi, inaspettati di sfollati verso uno o più Paesi, l'Ue deve adottare un piano straordinario che include la distribuzione presso i Paesi membri degli sfollati, per un periodo temporaneo necessario per il rimpatrio di coloro che non sono rifugiati, come in questo caso i tunisini, che sono migranti economici».

FRATTINI: LA UE NON PUO’ DIRE: ECCO I SOLDI, ARRANGIATEVI - Non bastano i soldi stanziati dall'Unione europea per far fronte all'emergenza degli sbarchi a Lampedusa, serve un «intervento politico» da parte dell'Ue, capace di affrontare la «questione in tema di solidarietà tra Paesi europei», cominciando magari a «parlare con i francesi che stanno mettendo un muro a Ventimiglia». Ha dichiarato il ministro degli Esteri, intervistato da Skytg24.

GLI SFOLLATI DEVONO ESSERE DISTRIBUITI IN TUTTA EUROPA, COMPRESA LA FRANCIA - «Servono interventi politici, non soldi - ha ribadito - l'Ue parli ai francesi che stanno mettendo un muro a Ventimiglia, quando è noto che l'80% degli immigrati tunisini che arrivano a Lampedusa parlano francese e che quindi hanno magari parenti in Francia. Non dico portiamoli tutti in Francia, ma creiamo una programmazione europea che permetta di affrontare questa questione in tema di solidarietà tra Paesi europei. Questo spetta all'Europa».

LOMBARDO: SE CI SARANNO IMPOSIZIONI CI RIBELLEREMO - La Sicilia chiede al Governo un aiuto per «gestire l'emergenza a Lampedusa, Mineo e Trapani», ma se il Consiglio dei ministri farà «forzature» ci saranno ricorsi. Lo ha detto al Messaggero il presidente della Regione Raffaele Lombardo. «Aspettiamo di vedere se ci sarà qualcosa di concreto.
Io attendo ancora l'invito per il Consiglio dei ministri. Ricordo però a tutti che il nostro statuto autonomista parla chiaro e che nessuna decisione può essere presa dal Consiglio dei ministri senza il nostro consenso».

IN ARRIVO LE CISTERNE PER FARE FRONTE ALLA SETE DEI PROFUGHI - A Lampedusa sono in arrivo altre 2 navi cisterna con acqua potabile, per far fronte all'emergenza creatasi con gli sbarchi. «Due navi della compagnia Marnavi, con 2.010 e 1.650 metri cubi d'acqua potabile, arrivano oggi a Lampedusa»: annuncia, in una nota, l'assessore all'Ambiente della Regione siciliana Gianmaria Sparma, che sull'isola coordina l'ufficio della giunta regionale.
E' il secondo invio di acqua per le esigenze straordinarie della popolazione e dei migranti, dopo l'arrivo due giorni fa di due navi con complessivi 6.000 metri cubi d'acqua potabile.

NAPOLITANO: LAMPEDUSA E’ UNA FRONTIERA EUROPEA  - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, parlando durante il dibattito annuale Emile Noel alla facoltà di legge della New York University, è tornato sul tema dell'immigrazione: «il problema è la riluttanza dei governi europei ad accettare una politica integrata sull'immigrazione e ad applicare provvedimenti già decisi», mentre servirebbe una legislazione organica e non 27 differenti.
Nonostante la situazione difficile, il presidente è ottimista sul futuro? «Non posso permettermi il lusso di essere pessimista», ha detto.

IL PROBLEMA DEI PROFUGHI E’ DI TUTTI, NON SOLO ITALIANO - Rispondendo a J.h.h. Weiler, preside del Jean Monnet Center for International and Regional Economic Law and Justice J.h.h Weiler, il capo dello Stato ha comunque preferito fare una differenza tra la situazione generale e quella di Lampedusa. «L'emergenza attuale a Lampedusa non è un problema solo italiano, dobbiamo essere chiari e non è accettabile che i Paesi dell'Unione Europea lo cosiderino un problema puramente italiano. Lampedusa non è la frontiera italiana, è la frontiera d'Europa. Chi vi arriva pensa di essere arrivato in Europa e non necessariamente e specificamente in Italia, quindi il problema va affrontato in chiave europea».

FORMIGONI: FAREMO LA NOSTRA PARTE MA IN LOMBARDIA GIÀ TROPPO STRANIERI  - I profughi vanno aiutati, tutte le regioni devono accoglierli, ma bisogna anche tenere conto degli stranieri che sono già in un determinato territorio. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, in una intervista a Libero. «Siamo di fronte ad una emergenza umanitaria, quindi non mi stanco di richiamare tutti a responsabilità. I profughi hanno uno status internazionale ben definito: non si tratta di immigrati ai quali è richiesto un lavoro e per i quali ci sono quote annuali ben definite. Qui ci sono 50mila persone, secondo le stime del ministro Maroni, in fuga per salvarsi la vita. Lo capiamo tutti che non possiamo condannarle a morte».
Secondo Formigoni, nella distribuzione dei profughi nelle diverse regioni bisogna «tener conto degli stranieri già presenti in rapporto alla popolazione. La Lombardia ha il 16% degli italiani e una presenza straniera del 23%. Non sto dicendo no all'ospitalità, tutte le Regioni devono fare la loro parte. Al vertice riproporrò questo criterio».

ERRANI: IL GOVERNO NON PUO’ DIRE UNA COSA E BOSSI IL CONTRARIO - Per fare fronte all'emergenza immigrati serve l'impegno di tutti, altrimenti il Governo dovrà assumersi «le sue responsabilità». Lo ha detto il presidente dell'Emilia Romagna e della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani, parlando a SkyTg24: «Bisogna avere responsabilità e senso delle istituzioni.
Mi riferisco a Bossi e a chiunque abbia responsabilità di governo e usa argomentazioni e risposte a seconda di dove si trova. O c'è un impegno di tutta la Repubblica, o il Governo si assume le sue responsabilità».

VENDOLA: E’ DIFFICILE COLLABORARE CON UN GOVERNO CHE NON MANTIENE LA PAROLA - Regioni e Comuni sono pronte a fare la propria parte per fronteggiare l'emergenza immigrazione, ma è difficile collaborare con un Governo che non mantiene gli impegni. Lo ha detto in una intervista al Mattino il presidente della Puglia Nichi Vendola: «Dovevamo predisporre un piano di accoglienza e invece stiamo creando una prosecuzione di Lampedusa in altri luoghi. Perché dobbiamo essere collaborativi con un Governo che finge di ascoltarci e poi fa il contrario di ciò che bisognerebbe fare?».

CONTRARIO ALLE TENDOPOLI. SONO DEI NON-LUOGHI - Sono giuste le proteste della Regione Toscana, «la Toscana fa bene. Serve un'equa ripartizione. Con il Viminale una settimana fa si era fatto un discorso diverso, che poi è lo stesso di Bagnasco e della Cei. Può l'Europa bloccare le frontiere? E invece siamo andati in tilt con poche migliaia di immigrati».
«I Comuni - ha sottolineato Vendola - erano pronti ad accogliere piccoli gruppi e invece ci troviamo dalla sera alla mattina migliaia di persone concentrate in tendopoli, dei non-luoghi».