Anna Finocchiaro: alle aperture del Pdl sulla giustizia non crediamo, è una trappola
L'esponente del Pd esclude che il suo partito per protesta salga sull'Aventino. Ma Matteo Renzi apre alla riforma: «Se non è ad personam si può fare»
ROMA - «Una riforma costituzionale figlia di un risentimento personale come può essere presa in considerazione seriamente?» si chiede Anna Finocchiaro per la quale l'apertura è «una manovra politica e propagandistica». Il Pd, spiega, presenterà il suo piano e le sue proposte, senza disertare il Parlamento, «saremo lì per adottare norme sensate e utili».
Le aperture del Pdl sulla riforma della Giustizia sono una propaganda e il Pd non ci cade, afferma la capogruppo del Pd al Senato, in una intervista a Repubblica.
Quanto alla disponibilità del ministro Alfano di togliere la norma sul processo breve, il Guardasigilli «non dice la verità: il processo breve, cui Alfano pensa, è una tagliola: serve al Premier, non a dare celerità ed efficienza alla giustizia». Insomma riforma «inaccettabile» anche perché «il pm sarebbe ridotto ad un ufficio regolato da leggi ordinarie, non dalla Carta.
RENZI (PD): CAMBIARE LA GIUSTIZIA, MA SENZA GIOCHINI - Sulla giustizia «sì alla riforma della giustizia ma facendola bene, non con i vari giochini ad personam o comunque con i vari giochini che servono soltanto a tappare le falle di vicende del passato». Lo ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a Rtl 102,5.
«Se la giustizia però viene riformata per consentire davvero alla gente di avere dei processi più brevi e un sistema che funziona meglio, questo è un interesse anche economico», aggiunge.