Il Pd replica a Sacconi: «Teme il nostro dialogo con la Lega»
Boccia e Stradiotto: «Il Ministro neanche conosce le nostre proposte»
ROMA - Il Partito Democratico replica seccamente al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che oggi ha definito il Pd «interlocutore inaffidabile» sul federalismo. Per Francesco Boccia, relatore in Bicamerale per il decreto sul fisco regionale, osserva come «evidentemente il ministro ha bisogno di fare polemica perché sa che il dialogo Pd - Lega sul federalismo può dare buoni frutti». E poi, aggiunge Boccia, «Sacconi deve guardare in casa sua quando parla di amministratori irresponsabili: fino ad oggi i casi più gravi di voragini finanziarie sono ascrivibili a giunte di centrodestra. La bancarotta storica di Taranto e il disastro di Catania, ad esempio, sono opera dei suoi amici».
STRADIOTTO - Per Marco Stradiotto, anch'egli componente della Bicamerale, «Sacconi dimostra di non conoscere le proposte sul federalismo avanzate dal Pd in bicamerale e non le conosce perché, molto banalmente, il Pdl è poco presente in Commissione. Noi lo ripetiamo da mesi: il 'pago-vedo-voto' era l'elemento cardine per determinare un buon federalismo, per questo avevamo proposto che il gettito della tassa registro e la cedolare secca fossero versati direttamente al Comune. E' stato scelto, invece, un federalismo che deresponsabilizza e toglie autonomia, la stessa che dieci anni fa, e lo dico per esperienza personale, un sindaco poteva vantare in grande quantità».