25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Torino 2011

Alle primarie vince Fassino con oltre il 55% dei voti

Affluenza record, quasi 53 mila i torinesi alle urne. Davide Gariglio principale sfidante di Fassino non ha nascosto un po' di amarezza

TORINO - Vince Piero Fassino. Le primarie torinesi del centrosinistra per il candidato sindaco se l'è aggiudicate lui. L'ex segretario dei Ds si è imposto con una percentuale superiore ad ogni previsione: il 55%. Il Pd tira un sospiro di sollievo, non solo perché il suo principale candidato ha vinto, ma perché con le primarie torinesi, in crisi d'identità, ha scacciato il fantasma del flop di affluenza. Alle urne quasi 53 mila torinesi (52922 è la cifra esatta), contro i 39mila del 2009, ben più di quelli che votarono per la segreteria nazionale del Pd, che ha visto la vittoria di Pierluigi Bersani.

Quanto indicato ieri dagli exit-poll si è materializzato. Fassino è risultato primo nei seggi scrutinati con percentuali quasi sempre superiori al 50% e talvolta superiori al 60%. Anche nel seggio di via Negarville, Mirafiori Sud, dove il segretario è un fedelissimo di Gariglio, l'ex segretario Ds si afferma con piu' del 62%.

«Sento la responsabilità di questo risultato - ha commentato Fassino - voglio ringraziare gli altri competitori. Anche loro hanno contribuito, con il loro impegno a far sì che le primarie avessero successo. Da domani costruiremo il progetto per il futuro di Torino per presentarci in modo forte e vincente alle elezioni di maggio».

Una vittoria che secondo Fassino rafforza le ambizioni del centrosinistra di competere al Nord sul federalismo con la Lega. «Torino è una città del nord governata dal centrosinistra e c'è da rilanciare con forza una battaglia del centrosinistra nel nord per un'idea di Italia che non sia corporativa ed egoista. Torino ha le carte in regola per giocare questo ruolo . Se sarò eletto sindaco è mia intenzione far sì che Torino si assuma la responsabilità di rilanciare l'iniziativa del centro sinistra nel nord del paese».

Davide Gariglio principale sfidante di Fassino non ha nascosto un po' di amarezza: «Pensavamo di prendere di più». Deposte le polemiche e gli attacchi all'avversario, telefona a Fassino per complimentarsi. Promette collaborazione al candidato sindaco precisando che «abbiamo comunque ottenuto un risultato importante che faremo pesare» e sottolinea : «mi è spiaciuta la bassa affluenza delle persone giovani. Questo è un dato che non mi ha favorito e che ci interroga sulla nostra capacità di veicolare forze giovani».

Soddisfatto invece Gianguido Passoni, assessore al Bilancio della Giunta Chiamparino, esponente della sinistra, ma non sostenuto ufficialmente da nessun partito, da molti indicato come l'outsider nella corsa alle primarie, quello che poteva rivelarsi il Pisapia torinese. «In soli dieci giorni di campagna elettorale è un risultato eccezionale». Così come è soddisfatto Michele Curto, 30 anni il più giovane della cinquina, esponente dell'associazionismo di matrice donciottiana, anch'egli lamenta un «deficit di partecipazione dei giovani». Copione prevedibile invece per Silvio Viale, ginecologo sperimentatore della pillola abortiva.

Ha di che compiacersi anche il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, che dopo aver sostenuto in passato candidati risultati sconfitti alle primarie regionali (Gianluca Susta) e nazionali (Dario Franceschini) del partito ha incoronato il suo probabile successore. Per lui mancano 75 «giorni all'alba» (alla fine del mandato, ndr), come egli stesso ama ironizzare.