20 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Milleproroghe

Napolitano: Modifiche incoerenti con la Costituzione

«Norme estranee alla materia stessa del decreto»

ROMA - Il decreto 'Milleproroghe' contiene norme, aggiunte in un secondo momento, «eterogenee» e «di assai dubbia coerenza con i principi e le norme della Costituzione». E' uno dei rilievi che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa nella lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e ai presidenti delle Camere in merito al decreto all'esame dell'aula di Montecitorio, aggiungendo che d'ora in poi ricorrerà allo strumento del rinvio.

Nella lettera, letta nell'aula della Camera da Gianfranco Fini, il capo dello Stato osserva come al testo originario del decreto-legge costituito da 4 articoli e 25 commi «sono stati aggiunti altri 5 articoli e 196 commi». «Molte di queste disposizioni aggiunte in sede di conversione - sottolinea Napolitano - sono estranee all'oggetto quando non alla stessa materia del decreto, eterogenee e di assai dubbia coerenza con i principi e le norme della Costituzione». E tutto questo nonostante «l'intendimento manifestato dal governo al capo dello Stato».

Le durissime parole del capo dello Stato sono piaciute al Il «Milleproroghe» è «uno scempio, una somma di tasse e favori», che il governo «voleva far approvare con l'arroganza e il disprezzo della legge che lo caratterizzano» ha sottolineato Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati Pd, che ha aggiunto: «L'intervento, come sempre tempestivo del capo dello Stato, richiama il governo a un corretto uso dei decreti legge. Ma chiedere correttezza a questo esecutivo é come voler far girare il sole intorno alla luna».

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha chiuso la seduta dell'Aula di Montecitorio dopo avere dato lettura della lettera. I lavori dell'Assemblea riprenderanno domani mattina alle 9. Per Fini, anche lui apprezzativo, la lettera di Napolitano «si commenta da sola».