Veltroni a convegno con Tremonti: Niente inciuci, è normalità
Per l'ex segretario del Pd l'incontro non deve ispirare dietrologie: «No al bipolarismo barbaro, superiamo questa idea»
ROMA - Walter Veltroni e Giulio Tremonti parlano di come «Governare l'economia nella crisi globale», e lo fanno insieme a Innocenzo Cipolletta e Michele Salvati. Un'iniziativa organizzata dalla veltroniana scuola di politica «Democratica» e che, avverte l'ex segretario del Pd, non deve ispirare dietrologie: «Ci tengo a dire una cosa, siccome è inevitabile che poi ci siano letture di varia natura», ha spiegato Veltroni introducendo il dibattito. «Intanto la sede, un dibattito organizzato da una scuola di formazione politica, un luogo dove ci si vuole ascoltare anche se si hanno idee diverse». Inoltre, aggiunge, «Giulio Tremonti e io ci siamo sentiti a dicembre dell'anno scorso per questa iniziativa: o avevamo grandissime capacità di previsione del quadro politico, o questa iniziativa è solo frutto di un interesse reciproco al confronto».
Insomma, insiste Veltroni, è una «cosa del tutto normale che persone con idee diverse si confrontino. Solo una un'idea un po' barbara del bipolarismo, come oggi ha giustamente rilevato Michele Salvati, pensa che ci possa solo essere una lotta per l'annientamento dell'avversario politico. Questa è un'idea che dovremo superare, dobbiamo arrivare ad un bipolarismo di tipo europeo, con un centrodestra e un centrosinistra riformista». Tanto più, aggiunge, che «la grande questione italiana è la crescita», e non si potrà avere crescita se non si faranno riforme che creino una «democrazia che decide» e se non toglie «dalle spalle del Paese il macigno del debito pubblico». Per realizzare questo, insiste Veltroni, serve il contributo delle «migliori energie politiche italiane, che non stanno da una parte sola». Dunque, un «bipolarismo maturo» in cui gli schieramenti sono distinti, ma sanno collaborare su temi di interesse del Paese, «né inciuci, né altro».