23 marzo 2025
Aggiornato 01:30
Non si arresta la fuga da Futuro e libertà

Fini perde il gruppo al Senato, Fli a rischio smottamento

Sotto accusa il cambio di linea del partito. Ma il presidente della Camera contrattacca: la maggioranza aumenta i numeri grazie alle risorse finanziarie di Berlusconi

ROMA - «Sto valutando la situazione». Maurizio Saia, senatore di Futuro e Libertà offre un'impietosa analisi dello stato in cui versa il partito a Palazzo Madama, senza escludere una prossima uscita dal gruppo dei senatori finiani.

SAIA SI SONO SMINUITE LE POSIZIONI MODERATE - «Fli, finché non si va al voto, non esiste. Esiste perché ci sono dei parlamentari che hanno messo in gioco la loro faccia e se vogliamo, chi ha lasciato il governo, anche le loro sedie. Finché non c'è questa prova sul territorio elettorale - ha detto fra l'altro Saia ad Affaritaliani.it - credo che la prima preoccupazione di chi governa il partito dovrebbe essere quella di tenere tutti i pezzi insieme». Ma invece «si sono sminuite le porzioni del partito più moderate: un chiaro segnale verso una nuova rotta non concordata. Poi non nascondo, che sul piano dei rapporti umani il gruppo al Senato ha sofferto della sindrome dell'abbandono».

TUTTE LE DECISIONI PRESE ALLA CAMERA - «Le decisioni - ha accusato in particolare Saia- sono state sempre prese alla Camera e noi le abbiamo subite. Oggi c'è questo momento di concreto disagio. Ci prendiamo qualche giorno ancora per ragionare».

DOVREMO DECIDERE A QUALE GRUPPO ADERIRE - «Nel momento in cui il gruppo di FLI al Senato non raggiunge il numero sufficiente che gli consente di esistere, è naturale che i componenti che ne fanno parte sono indotti a valutare a quale gruppo aderire. La scelta dipenderà in base a due elementi da sempre guida della mia azione politica: l'imprescindibile dialogo con il territorio e il confronto con gli altri colleghi che rimane tuttora aperto su quale strada dobbiamo percorrere in questo momento difficile per la politica e le istituzioni». Lo dichiara in una nota il coordinatore regionale di Futuro e Libertà in Veneto, Maurizio Saia.

BOCCHINO: STIAMO FORMANDO UN PARTITO, LASCIAMO STARE IL PALLOTTOLIERE - Stiamo facendo un partito politico. Il pallottoliere lo lasciamo ad altri». Così Italo Bocchino vicepresidente di Fli risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle voci di alcuni parlamentari futuristi che starebbero lasciando i gruppi parlamentari.

DI BIAGIO: NON SO SE SI TRATTA DI PURO DEGRADO UMANO O POLITICO - «Puntuale arriva la nuova campagna acquisti dei colonnelli della maggioranza, che con la nuova stagione si arricchisce di offerte ancora più succulente e rilanci all'ultimo obolo». Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio, deputato Fli.

LA CAMPAGNA PER OTTENERE LA MAGGIORANZA NELLA COMMISSIONI - «Da giorni questo ramo di Parlamento sembra qualcosa a metà strada tra un suk arabo e una norcineria di paese, dove cariche, poltrone e promesse vengono scambiate e rilanciate come fossero caftani o salsicce. Ora è prioritario per il gruppo dei responsabili, come amano definirsi un po' abusando del termine, cercare di riottenere la maggioranza all'interno delle Commissioni, ed ecco giustificato il mercato di primavera nel quale gli abili commercianti-politici stanno facendo un lavoro zelante soprattutto nei confronti dei parlamentari di Fli», prosegue.

TRAMONTO ANTIDEMOCRATICO - «Non so se definirlo puro degrado umano o semplicemente politico - conclude - quello che è certo è che la maggioranza ci sta facendo assistere al tramonto di quel poco che resta delle premesse di democrazia e di agire liberale di questa legislatura».

PONTONE: HO DECISO LASCERO’ A BREVE - «La decisione è presa». Il senatore finiano Francesco Pontone lascerò a breve, forse addirittura nelle prossime ore, il gruppo di Fli al Senato, per tornare a quello del Pdl.
Secondo fonti di maggioranza, infatti, a Pontone sarebbe stato chiesto dai vertici di Fli al Senato di aspettare almeno fino a martedì prima di cambiare gruppo. Nessuna replica da parte di Pontone, il quale, secondo quanto racconta chi ha avuto modo di parlargli, riterrebbe una questione di signorilità attendere.
Comunque, al di là di eventuali attese temporali, quel che più conta, avrebbe ribadito lo stesso Pontone, è che la decisione è presa.

ROSSO: SE CAMBIA IL VERTICE PDL IN PIEMONTE TORNO DA BERLUSCONI - Il deputato di Fli Roberto Rosso potrebbe sentire nel pomeriggio il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Successivamente dovrebbe avere un contatto con il coordinatore del Pdl Denis Verdini.
Da settimane Rosso è dato in bilico e pronto a rientrare nella maggioranza. Ieri sera spiegava ai cronisti alla Camera: «Ho lasciato il Pdl per un problema con il vertice regionale piemontese, non per un problema con Berlusconi. Finche nulla si muove su quel fronte, non c'è nulla da dire. Se invece qualcosa cambiasse, osserverei con attenzione la situazione».

DOMANI LA PRIMA SEGRETERIA NAZIONALE DEL FLI - Il vicepresidente di Futuro e Libertà per l'Italia, Italo Bocchino, ha convocato per domani alle ore 13, presso la Sala Poli di Palazzo Marini, la prima riunione della Segreteria politica nazionale, composta da membri non parlamentari, indicati durante l'Assemblea costituente di Milano.