20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Ventiquattro ore in più per trattare

Per il Fli giorno di mediazione con colombe, domani assemblea Senatori

Viespoli: «Sconcerto». Baldassarri e De Angelis ricordano che quella di ieri è stata un'Assemblea, ora ciò che conta, anche per gli equilibri interni, saranno i congressi

ROMA - Ventiquattro ore in più per trattare e cercare di ricomporre senza ulteriori danni le fratture create con la decisione di Gianfranco Fini di scegliere Italo Bocchino unico vicepresidente di Futuro e Libertà: la riunione convocata dal capogruppo al Senato, Pasquale Viespoli, a capo dei senatori finiani delusi dall'organigramma venuto fuori dall'Assemblea costituente che si è chiusa ieri a Milano, è stata infatti rinviata a domani alle 15. E, nonostante le dichiarazioni poco concilianti del parlamentare beneventano che ha ribadito in mattinata di essere «sconcertato» dalle decisioni del leader di Fli, gran parte della pattuglia finiana a Palazzo Madama prova a gettare acqua sul fuoco.

«Sulla linea politica espressa da Fini c'è sempre stata una grande unità», dice Giuseppe Valditara, uno dei senatori finiani che nella tre giorni alla fiera di Rho si è mostrato più ostile a Bocchino, ed è l'unica dichiarazione che intende rilasciare perché, spiega, «è inutile insistere con le polemiche». E' ottimista pure il capogruppo alla Camera in pectore Benedetto Della Vedova che definisce «la discussione in corso su quanto accaduto fisiologica» ed esprime «l'auspicio» ma anche «la convinzione» che «il chiarimento ci sarà e che dopo si riprenderà il lavoro tutti insieme».

Nulla trapela dal primo piano di Montecitorio ma non è difficile immaginare che il leader di Fli non abbia trascorso il day after senza cercare di arginare la protesta dei moderati del partito usciti 'sconfitti' dalla tre giorni milanese. La conferenza stampa dell'ex coordinatore e nuovo portavoce del partito, Adolfo Urso, annunciata in via ufficiosa, infatti, non si è mai tenuta e i toni dei quattro senatori finiani presenti al Senato per la discussione generale sul decreto mille proroghe sono decisamente pacati: da Mario Baldassarri a Maria Ida Germontani, da Barbara Contini a Candido De Angelis tutti sottolineano che il progetto politico tracciato ieri da Fini è condiviso e non cedono alle provocazioni che pure arrivano dal Pdl. In prima fila Maurizio Gasparri che, ricordando la sua lunga amicizia con Viespoli, osserva: «L'epilogo della tre giorni» di Fli con lo scontro sull'organigramma e «il verticismo delle decisioni dovrebbe essere motivo di riflessione per i singoli. Come fanno i cattolici ad accettare Della Vedova capogruppo». E non risparmia una stoccata a Fini e Bocchino: «Se non riesci a tenere insieme venti persone è difficile fare un nuovo centrodestra...».

Un senatore che pure si classifica tra gli insorti di ieri esclude che il gruppo di Fli al Senato possa saltare. Tuttavia se la riunione di domani dovesse concludersi senza conseguenze negative per il partito di Fini, la 'sfida' è soltanto rimandata. Sia Baldassarri che De Angelis ricordano che quella di ieri è stata un'Assemblea, ora ciò che conta, anche per gli equilibri interni, saranno i congressi provinciali, regionali e nazionale.