19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Giustizia | Venezia

La politica riscopra l'«Arte del buon governo»

Così il procuratore generale presso la Corte d'appello di Venezia, Pietro Calogero: «Nel rispetto della legge e al servizio del cittadino»

VENEZIA - «Sono convinto che la politica ha in sé la capacità di rinnovarsi e riscoprire l'arte del buon governo nel rispetto della legge e al servizio del cittadino». Così il procuratore generale presso la Corte d'appello di Venezia, Pietro Calogero, nel corso del suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Il magistrato, che è stato lungamente applaudito, ha parlato di fronte al ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, al patriarca di Venezia, Cardinale Angelo Scola, al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.

Calogero ha fatto un'analisi delle problematiche che affliggono il sistema giudiziario del distretto del Veneto che versa in uno stato «avanzata destabilizzazione» nonostante gli sforzi degli operatori e dell'avvocatura, dalle carenze di organico e di risorse che vedono, ha lamentato Calogero, «la perdurante inerzia del Governo».

Il pg di Venezia ha messo sotto la lente tre anomalie che frenano il lavoro della macchina giudiziaria, in Veneto e nel Paese. La prima riguarda l'aumento esponenziale delle notizie di reato che non giungono, «per eccedenza di carico», a verifica investigativa. La seconda l'«abnorme» numero di processi estinti per prescrizione, circa il 20%, infine l'eccessiva lunghezza dei tempi di risposta delle domande di giustizia. A tutto ciò si aggiunge, ha spiegato il magistrato, la lentezza nella fissazione dei processi d'appello e l'incremento delle sentenze impugnate davanti alla Corte.