1 agosto 2025
Aggiornato 14:30
Inaugurazione anno giudiziario

Santacroce: rapporto tra Toghe e cittadini è ondivago

Lo afferma il presidente della Corte d'appello di Roma: «Non sono pochi quelli che sono convinti che la Magistratura sia politicizzata»

ROMA - «Nel rapporto con le toghe l'opinione pubblica è sempre stato ondivaga. È passata da momenti di eccesso di aspettative e di esaltazione del ruolo a fasi di reflusso, oggi l'immagine dell'ordine giudiziario è appannata». Lo afferma il presidente della Corte d'appello di Roma, Giorgio Santacroce, nella relazione sull'amministrazione della giustizia del distretto della Capitale in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Il magistrato, facendo anche riferimento alle parole del presidente della Repubblica secondo cui la magistratura non può non interrogarsi sulle sue corresponsabilità rispetto all'insufficienza del sistema giustizia, sottolinea: «Non pochi sono convinti che la magistratura sia fortemente 'politicizzata' e subisca per questo il peso di logiche partitiche e questa involuzione favorisca derive pericolose, inducendo a considerare l'indipendenza un comodo alibi».

L'impressione di Santacroce è che la «maggior parte degli italiani abbia finito per maturare un atteggiamento critico sia nei confronti della magistratura che verso il mondo della politica, imputando loro di condizionarsi reciprocamente. Se così è, bisogna cercare di capire dove sono i germogli nascosti per riconquistare appieno la credibilità e la fiducia dei cittadini». La risposta, insomma, è quella - sempre secondo Santacroce - di saper essere innanzitutto magistrato «terzo e imparziale, libero da condizionamenti, veicolo di garanzia e non usbergo dell'opacità dei comportamenti di quanti invocano una 'legalità speciale' che serva a far rientrare in un'area lecita ciò che dovrebbe starne fuori».