28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Pausa dopo Finanziaria

Senato, no al ddl Università prima della fiducia

Mediazione del Presidente Schifani: «Una nuova capigruppo del 14 deciderà il calendario»

ROMA - La riforma dell'Università non sarà esaminata dall'Aula del Senato prima del passaggio del 13-14 dicembre, e dunque prima del 'test fiducia' al governo. Lo ha deciso la capigruppo di palazzo Madama. Intanto si procederà all'esame della legge di Stabilità, il cui varo è atteso entro il 7 dicembre sebbene l'assemblea sia convocata fino al'8 mattina. Poi una sorta di 'pausa' fino a quando, lunedì 13, il presidente del Consiglio Berlusconi non rivolgerà il suo intervento ai sentori.

Il Pdl, come sottolineato dal presidente del gruppo, Maurizio Gasparri, aveva «ipotizzato una discussione» del provvedimento del ministro Gelmini «in tempi rapidi, già nella prossima settimana». «Ma poiché i calendari vanno concordati - aggiunge - abbiamo preso atto che Schifani ha proposto una nuova capigruppo il 14». Sarà in quell'occasione che si deciderà la calendarizzazione della riforma universitaria.

Contro una rapido esame della riforma si erano schierate le opposizioni. «Un governo in crisi politica e morale non poteva forzare la mano» spiega Felice Belisario dell'Idv. Mentre Fli aveva fatto una proposta più articolata, la quale prevedeva che almeno le commissioni si potessero riunire esclusivamente per avviare le audizioni. Ma anche questa opzione ha trovato la contrarietà del Pd. «Abbiamo spiegato - dice il presidente dei senatori democratici, Anna Finocchiaro - che se le audizioni venissero usate come cavallo di troia per un esame del testo, noi ci sentiremmo svincolati dal senso di responsabilità sulla legge di Stabilità».