29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Crisi maggioranza

Casini d'accordo con Fini, annuncia mozione di sfiducia

Oggi il leader dell'Udc torna ad incontrarsi con Fini e Rutelli

ROMA - Si sono sentiti ieri pomeriggio, mentre l'Udc di Pier Ferdinando Casini ha sciolto la riserva e annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia al governo. Gianfranco Fini aveva già lasciato Montecitorio, ma al telefono con Casini aveva concordato la strategia: avanti sulla mozione. Fli, eventualmente, si aggiungerà, magari dopo aver superato le ultime resistenze interne alla 'linea della fermezza'.

Ne parleranno oggi, Fini e Casini, insieme a Francesco Rutelli. Una riunione nella quale, a sentire gli uomini dell'Udc, si stabilirà anche se Fli, Mpa e Api debbano sottoscrivere la mozione subito o più in là. D'altra parte Fini ha avuto modo di dirlo a Casini, serve spingere nella direzione della sfiducia: «Solo così Berlusconi, una volta sfiduciato, si piegherà». Intanto, per essere sicuro della compattezza dei futuristi, Fini continuerà a incontrare i parlamentari più scettici. Ieri è stata la volta di Giampiero Catone e Gianfranco Paglia.
E se sfiducia alla fine dovesse essere, per mano dell'area del terzo polo, sarà lo stesso terzo polo a proporre un nuovo esecutivo per affrontare responsabilmente i nodi del Paese. Lo farebbero i leader di Fli, Api, Mpa e Udc un minuto dopo le dimissioni di Berlusconi. Ed è chiaro che è già partito nei palazzi il toto nome, se Berlusconi non si rendesse disponibile.
I più gettonati restano quelli di Mario Draghi, Mario Monti, Gianni Letta, Roberto Maroni, Beppe Pisanu e c'è chi ipotizza anche una soluzione Giuliano Amato. Ma la strada da percorrere fino al 14 dicembre è ancora troppo lunga.