18 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Centrodestra

Fini a tutto campo

Il Presidente della Camera: «Berlusconi pensi a governare. Alfano? Coinvolga Futuro e Libertà»

BARI - Tra Pdl-Lega e finiani la tregua in Parlamento ha funzionato con i primi voti in commissione al Senato sul lodo Alfano, ma Gianfranco Fini, oggi in Puglia per un tour al confine tra istituzioni e politica, mette in chiaro che da parte sua la sfida sull'identità del centrodestra è tutta da giocare. Economia, giustizia, federalismo: se non auspicasse una durata del Governo fino a fine legislatura i discorsi di Fini potrebbero sembrare tessere del puzzle di un programma elettorale.

Il fondatore di Futuro e Libertà non fa sconti: accusa Tremonti di aver «alterato» il Pdl, raccomanda al Parlamento di ascoltare le perplessità di Napolitano sul lodo, ribadisce che sulla riforma della giustizia il ministro Alfano farebbe bene «a coinvolgere preventivamente Futuro e Libertà» e comunque i conti si faranno alla fine del «lungo iter parlamentare», anche perché bisognerà vedere «la sorte degli emendamenti». NOn basta: Fini 'consiglia' al ministro Gelmini di ritirare la riforma dell'università se il Governo non avrà i fondi per metterla in atto. Infine, dice che non si tirerebbe indietro se gli proponessero di candidarsi come premier, ma avverte: «Piedi per terra». E se Silvio Berlusconi pensa a ricandidarsi per il 2013, Fini lo gela: «Ha ragione lui, c'è troppo teatrino - commenta - pensi a governare».

Legge elettorale - Gianfranco Fini si augura che «ci sia una maggioranza in Parlamento capace di fare una nuova legge elettorale. Questa non è prerogativa del governo che nel programma non dice nulla a riguardo - avverte nel corso di una intervista all'emittente televisiva pugliese Telenorba - ma delle Camere'.
«Il dibattito - sottolinea il presidente della Camera - è incardinato al Senato, afferma, e non ho motivo di dubitare che in base a quel che ha detto il presidente della Commissione Affari Costituzionali al Senato ci sia una rapida calendarizzazione e discussione delle tante proposte che ci sono».

Contro la corruzione non devono esserci divisioni tra destra e sinistra. «Non credo ci si debba dividere - dice - tra destra e sinistra per varare una leggina che dica che i condannati in via definitiva per i reati contro la pubblica amministrazione debbano rinunciare a vita a qualsiasi incarico pubblico».
Secondo il presidente della Camera non bisogna «mai dimenticare che non solo tra i cittadini, ma anche tra i pubblici amministratori gli onesti sono in maggioranza. Ma gli onesti - ammonisce Fini - vanno sostenuti con una legislazione per tenere lontani i corrotti dai luoghi che amministrano denaro pubblico».

I problemi dei giovani e del lavoro dovrebbero ricevere più attenzione dalla politica, a giudizio del presidente della Camera Gianfranco Fini. Il fondatore di Futuro e libertà cita l'esempio della Germania, «dove chi ha un contratto a tempo determinato ha una busta paga più pesante del suo collega più fortunato. In Italia non ci si sposa, perché come si fa a decidere il futuro quando non si sa se fra sei mesi si avrà uno stipendio?».
«Ma la questione numero uno in Italia - osserva Fini in un passaggio evidentemente polemico nei confronti della maggioranza e del Governo - è sempre la giustizia, chissà perché, mentre di queste cose non si discute».