26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Caso Claps

«Serve un nuovo prelievo del dna di Restivo»

E' quanto chiederà il Legale della famiglia. Pascali: «Reperti sequestrati hanno fornito 2 dna diversi»

POTENZA - Un nuovo esame del Dna che dovrà essere prelevato direttamente da Danilo Restivo: l'uomo accusato dell'omicidio della sedicenne di Potenza, Elisa Claps. E' quanto chiederà l'avvocato della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta, nel corso del nuovo incidente probatorio disposto dalla procura di Salerno. Questa mattina negli uffici giudiziari di Salerno sarà conferito un nuovo incarico al comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago, per integrare la perizia sui rilievi del dna condotta da Vincenzo Pascali, ritenuta «insufficiente» dalla procura di Salerno.
«Pascali - ha detto l'avvocato Scarpetta - ha rinvenuto una serie di tracce di dna sul corpo di Elisa ma non le ha analizzate, ritenendo che il quantitativo fosse insufficiente. Il consulente del pm - ha aggiunto il legale - ritiene invece che quelle tracce si possano analizzare e addirittura dice che normalmente si analizzano quantitativi fino a 100 volte inferiori a quelli rinvenuti». Le tracce di Dna rinveute sul corpo della ragazza saranno dunque nuovamente analizzate anche se, ha concluso l'avvocato Scarpetta «sul quadro probatorio nei confronti di Restivo non serve altro».

DUE DNA DIVERSI - Gli oggetti prelevati dalla casa di Danilo Restivo hanno fornito due dna diversi, ciò nonostante uno dei due è stato attribuito all'indagato per l'omicidio di Elisa Claps. E' quanto emerge dalla relazione del professor Vincenzo Pascali, ordinario di medicina legale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che su mandato del gip di Salerno ha svolto accertamenti di natura genetico-forense sui reperti sequestrati nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità di Potenza, dove lo scorso 17 marzo è stato ritrovato il cadavere di Elisa Claps.
Per confrontare il dna dell'imputato con i campioni prelevati nel sottotetto, la procura di Salerno, lo scorso 22 maggio, aveva disposto l'acquisizione di oggetti «ad uso personale di Restivo» ma dei nove elementi repertati ne sono stati presi in considerazione soltanto quattro.
«Per ragioni di economia analitica - si legge nella relazione del dottor Pascali - quattro soli dei reperti sequestrati ed attribuiti a Restivo sono stati sottoposti a indagine di profilo genetico (spazzolino da denti, tazza grande da caffè, bicchiere, un sandalo). Due di essi (tazza e bicchiere) sono identici. Un altro (spazzolino) è differente. Il quarto (sandalo) non ha dato risultati». «A prescindere da ciò - scrive ancora Pascali - assumerò per certo che uno dei due profili è quello di Danilo Restivo». Per i consulenti della procura di Salerno la relazione del professor Pascali è «incompleta» ed «insufficiente», motivo per cui questa mattina il gip Attilio Franco Orio ha dato mandato ai comandanti del Ris di Parma e del Racis di Roma di effettuare una nuova perizia. L'avvocato della famiglia Clasp, Giuliana Scarpetta, ha inoltre fatto richiesta del «prelievo coatto del dna di Danilo Restivo». Su questo il giudice «si è riservato di decidere».